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Cellulite? Non facciamone una malattia

25/03/2002

Non è dovuta a disfunzioni o a difetti di circolazione. Non si elimina con le creme. Tanta ginnastica e un’alimentazione equilibrata le armi migliori per contrastarne la formazione. Ecco i consigli dei professionisti di Humanitas.

Cos’è la cellulite?
Il suo nome scientifico è adiposità localizzata, ma è meglio o quasi solo conosciuta come cellulite, termine improprio dal momento che in medicina il suffisso “ite” indica uno stato di infiammazione È costituita da ammassi di adipociti, così si chiamano le cellule che compongono il grasso, concentrati in determinate parti del corpo, da cui il nome. Le cellule adipose sono rotondeggianti e si aggregano come fanno gli acini di un grappolo d’uva. Sono localizzate in profondità e la cute (epidermide e derma), rivestendole, assume la caratteristica conformazione ondulata, a gobbe. La distribuzione del tessuto adiposo rappresenta uno dei caratteri che contribuisce a modellare diversamente la sagoma corporea nei maschi e nelle femmine. In genere interessa i glutei, le cosce e i fianchi nella donna, solo i fianchi nell’uomo. Nelle donne è un fenomeno che, in termini moderati, può essere considerato fisiologico, in quanto l’accumulo di grasso è una riserva di energia in previsione del dispendiosissimo periodo della gravidanza. Anche per questo motivo non può considerarsi una patologia: lo diventa solo in quei casi in cui la massa grassa è talmente abbondante da creare problemi funzionali. È invece un problema estetico, che crea spesso insicurezza e malessere psichico portando ad un rifiuto del proprio corpo. Proprio per far fronte all’impatto negativo sulla personalità di cui, a volte, il problema cellulite è causa, i dermatologi si stanno orientando verso un approccio multidisciplinare di questo come di altri disturbi ad impatto simile, al fine di rassicurare il paziente portandolo ad una lettura serena del problema.

Chi colpisce di più?
Le donne sono maggiormente soggette alla formazione di cellulite sia perché hanno, rispetto agli uomini, un maggior numero di adipociti, sia perché questi sono sensibili all’azione degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, da cui vengono stimolati. È un problema che può riguardare, comunque, anche gli uomini, seppure in misura molto minore. L’adiposità localizzata non è certamente causata da difetti di circolazione del sangue. Può anzi esserne causa nell’evenienza in cui la massa grassa sia talmente abbondante da comprimere i vasi e le zone di tessuto circostanti.

Quali interventi sono efficaci?

Parlare di cura non è appropriato perché, come si è detto, non è considerata una patologia, quanto piuttosto un fenomeno che ha ripercussioni sul piano estetico e sull’accettazione di se. Il trattamento della cellulite rappresenta una fonte inesauribile di lavoro per l’industria cosmetica, che dal suo canto propone ogni sorta di rimedio addentrandosi spesso in pratiche di esclusiva pertinenza medica (è cronaca recente la morte di giovani donne in seguito all’esecuzione di veri e propri interventi in strutture non adeguate). A questo proposito, è bene dire che nessuna crema o lozione o pomata che sia applicata dall’esterno, dalla pelle cioè, è utile, perché non riesce a penetrare e a raggiungere la zona di interesse. Il trattamento si basa piuttosto su tecniche variamente invasive, quali la liposuzione, l’asportazione chirurgica e la mesoterapia. Con la liposuzione, le cellule adipose vengono risucchiate mediante aghi collocati nella massa del tessuto e quindi allontanate. Il successo del trattamento è dovuto al fatto che le cellule di grasso non si riproducono e quindi, la loro asportazione equivale, in un certo senso, a un trattamento definitivo. È curioso, ma l’essere umano ha per tutta la vita lo stesso numero di adipociti. Viene da chiedersi come mai si ingrassa. La risposta sta nella capacità di dilatarsi, di crescere in maniera abnorme, che hanno queste cellule. Questa loro proprietà, a volte, sancisce il fallimento della liposuzione perché anche un piccolo numero di cellule riesce a raggiungere volumi molto grandi. La mesoterapia, ormai poco usata, consiste nell’iniettare grazie a “rose” di aghi molto sottili, sostanze capaci di aumentare il metabolismo nel corpo del tessuto adiposo. A questo scopo si utilizzavano gli ormoni tiroidei, non esistendo altre sostanze capaci di tale azione. Gli ormoni però, non si limitano ad agire localmente, ma entrano nel circolo sanguigno e raggiungono tutti i tessuti dell’organismo, ciò che costituisce la principale controindicazione alla pratica della mesoterapia, vietata infatti, almeno in Italia. Un’altra possibilità di ridurre la cellulite è garantita dalla asportazione chirurgica.

E poi?
Avere la cellulite non significa necessariamente essere grassi. Spesso, infatti, anche persone molto magre hanno questo problema perché l’adipe, seppur in piccola quantità, va a localizzarsi tutto in un solo punto. Una delle armi più efficaci è comunque il controllo del peso corporeo. La prevenzione è quindi basata su una alimentazione povera in grassi e sull’abitudine alla pratica di ginnastica e movimento, che provvedono ad un naturale calo di peso. Se dieta, ginnastica e massaggi sono validi aiuti, occorre diffidare di trattamenti con correnti elettriche, ozono, LASER, macchine che comprimono, guaine che fan sudare e altre diavolerie inventate per perdere la cellulite: le uniche cose che di certo fanno perdere sono tempo e denaro.

A cura di Giorgia Diana

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