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Tutti i trucchi antiallergie

18/03/2008

Per evitare occhi gonfi e starnuti, non solo farmaci, ma anche qualche semplice accorgimento suggerito dall’allergologo. 

Ormai ci siamo, la stagione dei pollini è alle porte! E per tutti gli allergici si prevedono giorni (e purtroppo anche notti) fatte di starnuti, naso che cola e prude, occhi arrossati. Per attenuare i sintomi sono disponibili farmaci molto efficaci, che vengono prescritti dal medico di famiglia o dall’allergologo. Per facilitarsi la vita ci sono però anche dei piccoli “trucchi” da mettere in pratica ogni giorno. Abbiamo chiesto quali sono al dott. Michele Ciccarelli e alla dott.ssa Francesca Puggioni, responsabile e specialista della Sezione di Pneumologia e Allergologia di Humanitas.

La prima cosa da fare è imparare a riconoscere la pianta o le piante a cui si è allergici e informarsi sul periodo di fioritura. Così quando si incontra il “nemico”, soprattutto se è nel periodo di massima liberazione dei pollini, si cambia strada. In pratica questo significa non scegliere la pianta incriminata per addobbare il proprio giardino, non andare in vacanza nelle località dove è particolarmente presente o evitare i parchi o i prati in cui fa da padrona. Limitare le gite all’aria aperta quando volano i pollini è un consiglio che gli allergologi non si stancano di ripetere, ma che dal punto di vista pratico, diciamocelo, non è certo facile da seguire. Per non arrivare a sera con il naso rosso e gli occhi gonfi, però, si può cercare di limitare le uscite nei momenti a maggior rischio. Cioè quando c’è vento, che trasporta i pollini ovunque, o subito dopo un temporale. “L’acqua, infatti – dice Ciccarelli – spezzetta i pollini, che penetrano così più in profondità nell’apparato respiratorio, dando origine a sintomi più marcati”. Meglio poi rinunciare a fare sport all’aperto, e appena possibile trascorrere qualche giorno di vacanza al mare o in alta montagna, dove i pollini praticamente non ci sono. Quando si sta all’aperto bisogna in ogni caso evitare di toccare per terra perché si rischia di raccogliere inavvertitamente dei pollini. Quando si torna a casa, specie nel caso dei bambini che toccano tutto, è utile lavarsi bene le mani.

L’attenzione non deve calare neppure tra le mura domestiche. È ad esempio meglio non aprire le finestre la mattina presto e la sera, quando la concentrazione di pollini nell’aria è più elevata. L’ideale sarebbe dotarsi di un condizionatore, che grazie ai filtri raccoglie i pollini, evitando che entrino in casa. Ogni anno, però, bisogna pulire i filtri perché altrimenti si rischia che i pollini vengano “soffiati” verso l’interno.

“Anche in auto ci si può dotare di un filtro antipolline per il condizionatore, a prezzi contenuti – dice Puggioni –. Restando nell’ambito dei mezzi di trasporto, bisogna prestare particolare attenzione alla bici, allo scooter e alla moto. L’aria che arriva quando si viaggia porta infatti molti pollini. La soluzione può essere quella di indossare occhiali da sole e una mascherina sotto il casco.

Infine un occhio di riguardo all’alimentazione. Spesso chi è allergico ad una pianta presenta delle reazioni, che si chiamano crociate, anche ad alimenti che contengono proteine simili quelle della pianta stessa. Ad esempio la frutta secca, la mela, il sedano, la carota, la pesca, la ciliegia, l’albicocca, il kiwi e il finocchio in chi è allergico alla betulla. Oppure il pomodoro, la pesca, le arachidi, la mandorla, la ciliegia, l’albicocca e il melone in chi è allergico alle graminacee. Nel periodo di fioritura della pianta a cui si è sensibili bisogna quindi eliminare dal proprio menù i vegetali o i frutti che possono dare reazioni crociate. Il rischio, altrimenti, è quello di incrementare i fastidi.

A cura di Silvia Rosselli

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