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L’arrivo della primavera è anche una questione di pelle

09/04/2013

Per alcune persone, l’arrivo della primavera e delle fioriture portano, purtroppo, lo scatenamento delle prime reazioni allergiche, che riguardano anche la pelle. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa di Humanitas Gavazzeni.

A giorni inizierà finalmente la primavera e le prime fioriture che, per alcuni, significano purtroppo lo scatenamento delle prime reazioni allergiche. Le allergie sono patologie multifattoriali e che possono colpire più organi, in soggetti geneticamente predisposti, dando origine a riniti e congiuntiviti ma anche dermatiti.

Di allergie e pelle abbiamo parlato con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa di Humanitas Gavazzeni.

Dottoressa Baldi, per quanto riguarda la pelle come possono manifestarsi le allergie?

«In realtà le dermatiti su base allergica non sono disturbi stagionali o, meglio, non si presentano con maggior frequenza durante la primavera. Questo tipo di dermatite ha periodi di peggioramento soprattutto in autunno. Ciò non toglie che i pazienti “allergici” che soffrono di rinite e congiuntivite allergica siano spesso predisposti geneticamente a manifestare anche dermatiti».

Come si manifestano le dermatiti?

«Come dice la parola stessa, dermatite significa infiammazione della pelle. Per dermatite allergica da contatto intendiamo una forma di dermatite che si manifesta in persone predisposte a seguito di un contatto con determinate sostanze: gli allergeni. La dermatite si manifesta con lesioni eritematose, secche, desquamanti e molto pruriginose in sedi appunto di “contatto”. Caratteristica tipica di questa dermatite è il manifestarsi in una sede corporea definita, spesso simmetrica, sede del contatto con l’allergene. Solitamente si tratta delle mani o del volto, ma possono essere colpiti anche il tronco o gli arti. Le dermatiti si manifestano a qualsiasi età, ma sono più frequenti in età adulta».

La dermatite può colpire anche i bambini?

«Sì, esiste una forma di dermatite, detta atopica, che si osserva nell’infanzia, migliora con il tempo e si manifesta con periodi di benessere o di recidiva. I bambini che ne sono affetti sono costituzionalmente più soggetti a soffrire, oltre che di dermatite, anche di riniti e congiuntiviti allergiche. La pelle secca di questi bambini è più aggredibile da parte degli agenti esterni e porta alla formazione di eczemi (pelle secca e arrossata) pruriginosi soprattutto al volto, incavi degli avambracci e delle ginocchia».

Come si riconoscono le dermatiti? Esistono esami diagnostici da eseguire?

«È compito del dermatologo fare una diagnosi. Per quanto riguarda la dermatite atopica, spesso i genitori dei bambini chiedono di far eseguire ai loro piccoli alcuni esami (anche invasivi) per trovare la causa scatenante. Oltre che dolorosi, questi esami sono inutili: non esiste un’unica causa scatenante della dermatite in quanto l’atopia (da cui il nome di dermatite atopica) è una predisposizione genetica (curabile ma non guaribile).

Nel caso invece della dermatite allergica da contatto esistono alcune metodiche che permettono di testare alcuni allergeni. La tecnica prende il nome di patch test: sono dei pozzetti montati su cerotti che contengono allergeni detti apteni. Vengono applicati sulla schiena del soggetto e rimossi dopo almeno 48 ore. Essi ci possono indicare a quali sostanze il paziente si è allergizzato. Durante la visita finale vengono rilasciate alcune schede merceologiche riportanti le caratteristiche dell’allergene, il nome commerciale, dove è contenuto e come evitarne il contatto».

 

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