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Psoriasi, quando la pelle diventa un problema

06/02/2013

In Italia ne sono affette un milione e mezzo di persone. Le sue cause non sono note, ma si sa che non è infettiva né contagiosa e che può essere curata con farmaci cosiddetti biologici, come ci spiega la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa di Humanitas Gavazzeni

Tra le malattie della pelle, una delle più diffuse è la psoriasi. Il suo nome, che deriva dal greco, significa “condizione di prurito” e consiste in una situazione in cui la pelle tende a ispessirsi in alcuni tratti, soprattutto in corrispondenza delle grandi giunture, della testa e di parti della schiena. Di psoriasi ne abbiamo parlato con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa di Humanitas Gavazzeni.

Dottoressa Baldi, che cos’è la psoriasi e quanto è diffusa nel nostro Paese?

«La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, non infettiva né contagiosa, solitamente di carattere cronico e che tende a ripresentarsi. Nella sua formazione intervengono fattori autoimmunitari, genetici e ambientali. La psoriasi è un’affezione molto frequente, con un’incidenza media del 2,5% sull’intera popolazione del nostro Paese. Sono almeno un milione e mezzo gli italiani affetti da psoriasi. Questa patologia sistemica autoimmune colpisce, nel 10% dei casi, in una forma severa, che oltre ad avere conseguenze negative sulla salute psicofisica, rappresenta anche un fattore di rischio cardiovascolare. Nell’adulto la malattia colpisce con eguale frequenza maschi e femmine. Fino a poco tempo fa si pensava non si manifestasse mai prima del secondo anno di vita. Oggi sappiamo che, del 25% dei casi che si manifestano prima dei 16 anni, fino al 6% si verificano prima dei 2 anni, fino al 10% nell’età compresa fra i 2 e i 6 anni, e fino al 20% dai 6 ai 10 anni. E le bambine sembrano essere affette con frequenza doppia rispetto ai maschi».

Come si manifesta la psoriasi?

«La malattia si caratterizza per la comparsa di chiazze di pelle ispessite, arrossate e infiammate, spesso coperte da squame bianco-argentee. Di solito la psoriasi non causa prurito, ma la zona colpita può essere tanto estesa da causare al malato un grave disagio fisico e un certo imbarazzo nei rapporti con gli altri. Nelle forme lievi si manifesta con leggere desquamazioni nelle sedi tipiche cioè gomiti, ginocchia e al cuoio capelluto, dove spesso viene scambiata per forfora. A volte colpisce le mani e i piedi con piccole vescicole e pustole che possono rompersi e trasformarsi in piccoli tagli. Anche questa forma clinica di psoriasi può essere scambiata per una dermatite irritativa o per una micosi. La psoriasi inoltre può colpire frequentemente le unghie, soprattutto dei piedi, che diventano fragili, cambiano colore, si ispessiscono. Anche in questo caso spesso si attribuisce l’origine del problema ad altro, nello specifico a una carenza alimentare o a una micosi. È per questo che la psoriasi viene definita la “grande imitatrice”. Vi sono infine forme gravi di psoriasi che colpiscono la pelle del soggetto dalla testa ai piedi con intenso arrossamento (psoriasi eritrodermica) o con infiammazione e gonfiore che interessano le articolazioni (artrite psoriasica)».

Quali sono i rimedi e le cure contro la psoriasi?

«Non esiste ancora una cura risolutiva per la psoriasi, che può comunque essere tenuta sotto controllo con opportune terapie. Nella psoriasi le cellule dell’epidermide (cheratinociti), per stimoli a noi ancora sconosciuti, crescono in modo disarmonico inducendo lo sviluppo di processi infiammatori e richiamando e attivando alcune cellule del sangue (linfociti). Già i dermatologi del passato avevano notato come l’esposizione al sole fosse spesso curativa per la psoriasi: oggi si sa che i raggi ultravioletti del sole hanno la capacità di deprimere la crescita dei cheratinociti e quindi di far sparire le chiazze di psoriasi, almeno finché la persona si espone ai raggi solari. Oggi per curare la psoriasi si utilizzano i cosiddetti farmaci biologici, ottenuti attraverso tecniche di ingegneria genetica. Si tratta per lo più di anticorpi diretti a bloccare una o più attività delle cellule con una precisione e una specificità che i farmaci del passato non avevano. Per la psoriasi si sono individuati alcuni bersagli da bloccare con i farmaci biologici. Il più importante di questi è il recettore per una molecola che innesca il processo infiammatorio. Gli effetti collaterali della terapia vanno previsti e, se possibile, prevenuti.

Il Ministero della Salute, per mezzo dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha dato il via a un progetto denominato PSOCARE al fine di monitorare l’uso dei farmaci biologici nella psoriasi ed ha accreditato i centri che possono prescrivere questo tipo di terapia. Bisogna comunque dire che se oggi la psoriasi può essere trattata anche in Italia con i farmaci biologici, nonostante l’alto costo della cura, una parte del merito va all’associazione dei pazienti affetti da psoriasi (ADIPSO) e al suo presidente».

Un’ultima domanda: la psoriasi può essere curata in casa? Ci sono shampoo che possono debellare questa malattia?

«Dipende dal quadro clinico che il paziente presenta. Nelle forme lievi è possibile eseguire terapie domiciliari di tipo topico, cioè con applicazione diretta sulla pelle. Nelle forme più gravi invece è necessaria la terapia sistemica sia essa immunomodulante, cioè in grado di incidere sul sistema immunitario, che biologica. Per quanto riguarda gli shampoo che si trovano in commercio, va detto che possono aiutare nei casi lievi di psoriasi ma ben poco possono fare nelle forme generalizzate; anzi, in queste forme, sono da considerarsi del tutto inutili».

 

A cura di Luca Palestra

 

 

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