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Sauna: istruzioni per l’uso

31/03/2003

In montagna o in palestra, dopo la fatica fisica di una sciata o la gran sudata alla cyclette. La sauna è l’ideale per eliminare le tossine, rilassarsi nella speranza di perdere i chili di troppo. Nell’accezione più comune, si entra con disinvoltura in una qualunque sauna a portata di mano per “sudare” e smaltire i liquidi. Ma è davvero così banale? Funziona? Siamo sicuri che “tanto calore” senza regole, nè di tempo, nè di precise indicazioni, non possa invece fare danni? Insomma, si può sempre approfittare a cuor leggero di saune, idromassaggi, massaggi o bagni di fieno disponibili per esempio in molte strutture in montagna? Ne abbiamo parlato con Gianluca Galimberti, fisiatra e caposezione di Riabilitazione Ortopedica di Humanitas.

Fa sempre bene, e a tutti, fare una sauna?
No. Chi si sottopone a una sauna, come a un bagno turco o bagni in acque termali, o comunque a una termoterapia, deve essere sicuro di trovarsi in buone condizioni di salute, in particolare per quanto riguarda la pressione arteriosa e il sistema cardiocircolatorio. E, comunque, pensare che la sauna faccia dimagrire è una semplificazione. In realtà la maggior parte delle persone che lo fanno a questo scopo, e con leggerezza, ne escono con una gran sete e bevendo annullano immediatamente l’effetto di smaltimento dei liquidi.

Come viene usata dal punto di vista medico la termoterapia?
Se il calore viene utilizzato come terapia per conseguire risultati clinici, come accade nei centri termali, bisogna sottoporsi a una visita medica, a cui seguono l’indicazione di tempi e modi e l’elenco delle controindicazioni. In molti contesti attuali, invece, la sauna e altri trattamenti simili vengono proposti come momento di benessere e piacere. Magari annessi a piscine, palestre, nei cosiddetti fitness o beauty club, dove spesso manca l’adeguata assistenza di personale specializzato che sorvegli affinchè il trattamento sia indirizzato e misurato a buon fine. Nessuno che dica, per esempio, quanto tempo ci si debba stare. La violenta privazione di liquidi e anche di metaboliti, cioè componenti importanti come sali minerali, può produrre in certi soggetti scompensi e disturbi reali all’organismo.

Chi deve fare più attenzione?
Chi ha la pressione troppo alta o troppo bassa e chi soffre di disturbi cardiaci o della circolazione. La termoterapia infatti ha un effetto di vasodilatazione che diventa negativo se il soggetto in questione non ha una buona portata sanguigna. E’ poi da evitare se ci sono in corso stati febbrili, infezioni cutanee (tra l’altro contagiose per gli altri considerando anche l’ambiente promiscuo), stati infiammatori locali o generali, disturbi locali come le varici.

Quando ha effetto un benefico e di che tipo?
Un atleta o una persona in ottime condizioni fisiche può giovarsi di vari effetti positivi: la liberazione di sostanze tossiche, un recupero muscolare più veloce con facilitato rilassamento e smaltimento di acido lattico, un effetto sedativo sulle terminazioni nervose e una ripresa migliore della circolazione periferica. Ma sopra i quarant’anni, se non si è atleti, il fai da te può essere pericoloso. Per esempio: fare la sauna durante la settimana bianca una sola volta all’anno è come fare attività sportiva impegnativa senza allenamento.

Ci sono limiti minimi di età?
E’ meglio a sviluppo terminato. Durante l’età dello sviluppo ogni terapia fisica va eseguita con cautela perchè l’organismo si sta modificando e qualsiasi interferenza può essere nociva. Il discorso è diverso nel caso di patologie localizzate e specifiche che possono trarre, sempre sotto controllo medico, beneficio dalla applicazione di tecniche termoterapiche, come nel caso di postumi di traumi muscolari.

Spesso, dove c’è la sauna c’è la piscina, la vasca idromassaggio e il massaggiatore o “i massaggiatori”. Quali altre avvertenze occorre dare?
L’idromassaggio rientra nella “meccanoterapia” ed esercita sul corpo una pressione localizzata. Rispetto al violento impatto di una sauna può sicuramente avere meno controindicazioni, ma vale sempre la condizione di essere in buona salute. Inoltre attenzione ai bambini, che vengono attratti dall’acqua calda e dall’aspetto ludico dell’attività. Sul loro corpo più piccolo e con minore massa muscolare la pressione localizzata si amplifica e può raggiungere in profondità il tessuto osseo e le cartilagini di accrescimento con il rischio di provocare dei danni meccanici: quindi concedete loro cinque minuti di divertimento, ma non di più.

E a proposito dei massaggi?
Il massaggio oramai in Italia viene effettuato da chiunque a causa di carenze legislative, senza la necessità di un titolo accademico o scolastico riconosciuto. Il rischio è quindi di imbattersi in personaggi privi della minima qualifica e che effettuano massaggi senza conoscerne le non poche controindicazioni. Deve essere quindi il medico a stabilire la necessità nell’effettuare un massaggio terapeutico e deve essere un tecnico con un curriculum scolastico e professionale adeguato a eseguirlo.

A cura di Francesca Blasi

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