Chi ne soffre prova prurito, secchezza e sensazione di fastidio; è la cosiddetta pelle sensibile, ossia una cute che produce meno lipidi di quella normale, si desquama facilmente e non tollera l’applicazione di prodotti come creme, trucchi e profumi.
Non si tratta di allergia né di ipersensibilità verso una sostanza specifica, ma di una condizione costituzionale del soggetto che, per i dermatologi, prende il nome di “dermatite atopica”. Abbiamo chiesto ai professionisti di Humanitas di spiegarci cosa si può fare per alleviare questo disturbo.
Qual è la caratteristica della pelle sensibile?
La pelle sensibile è più indifesa perché produce pochi lipidi interlamellari, ossia quei lipidi che impermeabilizzano lo strato corneo, la parte superficiale della cute; i più conosciuti sono i ceramidi. Quando i ceramidi sono pochi, i prodotti cosmetici utilizzati non sono trattenuti a sufficienza in superficie e, penetrando, provocano una reazione infiammatoria caratterizzata da arrossamento, prurito, secchezza e desquamazione eccessiva.
La diminuzione di lipidi interlamellari rende la pelle sensibile non solo a prodotti come creme, profumi o trucchi, ma anche al contatto con l’acqua.
Chi ne soffre?
La pelle sensibile è una condizione costituzionale, ossia tipica di una determinata persona, che può manifestarsi o accentuarsi in alcuni periodi; il cambio di stagione e lo stress, per fare alcuni esempi, possono peggiorare la condizione di soggetti già predisposti. Nelle donne con pelle sensibile anche il ciclo mestruale influisce sullo stato della cute: il disturbo infatti peggiora prima delle mestruazioni, quando vi sono meno estrogeni.
In generale, è una condizione che prende il nome di dermatite atopica e tra gli adulti colpisce oggi una fascia di popolazione compresa tra il 2 il 10 per cento (in prevalenza donne), con maggiore incidenza nelle aree industrializzate.
Cosa si può fare?
La cosa più importante per chi soffre di pelle sensibile è ricordare che l’uso di sapone e latte detergente impoverisce ulteriormente la cute, ossia diminuisce la quantità di lipidi. Utilizzare prodotti aggressivi o lavarsi e struccarsi più volte al giorno significa, per questi soggetti, non dare alla pelle il tempo necessario per rigenerare i lipidi di protezione.
Il consiglio pratico più utile, in questi casi, è quello di pulire la pelle con una crema emolliente: bisogna mettere la crema su un batuffolo di cotone da strucco, passarla su tutto il volto, sciacquare con acqua e infine asciugare. Un altro consiglio pratico è quello di lavarsi e struccarsi con una base lavante eudermica, cioè una crema fatta apposta per pulire la cute.
In entrambi i casi si evita l’azione essiccante del sapone.
Come si sceglie la crema emolliente?
La crema più adatta è quella contiene grassi simili a quelli naturali della pelle: si può scegliere tra burri vegetali, come quello di karité, oppure tra oli vegetali, come quelli di oliva, soia, germe di grano e avocado. Il requisito più importante da tenere a mente è che la crema per pelle sensibile deve contenere pochi ingredienti. Consiglio, quindi, di osservare l’etichetta
del cosmetico e scegliere il prodotto che presenta il minor numero di ingredienti.
Quali sono i consigli per il trucco?
Poiché questo disturbo è più frequente nelle donne, una conseguenza molto comune è l’intolleranza all’uso di cosmetici. Si tratta di donne che cambiano continuamente marca di cosmetico senza successo o eseguono test allergologici con esito negativo. La natura del disturbo, infatti, non è legata agli ingredienti del cosmetico o a un’allergia, ma alla sensibilità della pelle.
Per chi non può fare a meno del trucco e ha la pelle sensibile, si consigliano le forme in polvere compatta (fard) o terre, perché rimangono in superficie, non irritano e sono facilmente asportabili.
Se tuttavia per truccarsi si scelgono le creme colorate, occorre ricordare di utilizzare come struccante una crema emolliente oppure una base lavante eudermica e di evitare latte detergente e saponi.
A cura di Debora Bellinzani