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Alimentazione

Alcol vietato ai giovani, l’opinione degli esperti

21/07/2009

Il divieto milanese agli under 16 fa discutere e sono in molti i sindaci pronti a imitare Letizia Moratti. Ma cosa ne pensano gli specialisti?

Da lunedì 20 luglio per gli under 16 di Milano è vietato il consumo di alcolici. 450 euro di multa per i trasgressori, la stessa cifra anche ai genitori dei ragazzi, ai gestori di bar, ristoranti, supermercati e negozi che non rispetteranno il divieto. Il provvedimento approvato dalla giunta di Milano sperimentale per 120 giorni e vi sarà un’azione informativa e preventiva con volantini e manifesti. La parola a due specialisti di Humanitas, il dott. Maurizio Tommasini, responsabile di Medicina Generale ed Epatologia, e il dott. Stefano Ottolini, specialista del Pronto Soccorso.

Cosa ne pensate del recente provvedimento del Comune di Milano?
“Credo che sollevi un problema che esiste e che ha risvolti dal punto di vista sia sanitario sia comportamentale, di educazione al bere – spiega il dott. Tommasini – aiutando a sensibilizzare i giovani su un tema che li coinvolgerà per tutta la vita e obbligandoci tutti ad una riflessione sull’argomento. La scelta dei 16 anni è chiaramente legata al fatto che nei giovani ancora in età di sviluppo i danni fisici provocati dall’alcol sono superiori rispetto a quanto può capitare in un soggetto adulto. Non di secondaria importanza in questa ordinanza è il coinvolgimento della famiglia, responsabilizzandola maggiormente nell’educazione al bere dei giovani. Un ulteriore passo positivo dovrebbe vedere anche la scuola come parte attiva nell’informare i giovani sui rischi legati all’abuso alcolico.”

“L’ordinanza è tendenzialmente positiva – commenta il dott. Ottolini -, ma credo parzialmente efficace per le svariate modalità possibili per ‘aggirare l’ostacolo’. Quindi non può rimanere isolata. Per risolvere realmente il problema, serve una vera campagna di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole, investendo anche nella preparazione di personale qualificato”.

Quali danni può provocare l’alcol al fisico di un sedicenne?
“Moltissimi – spiega il dott. Tommasini -. Innanzitutto possiamo classificare i danni provocati da alcol sotto due diversi aspetti: fisico, cioè il danno portato all’organismo, e comportamentale, quello che molto probabilmente ha più ispirato questa normativa, ovvero l’utilizzo della bevanda alcolica per la socializzazione.
Convinzione di molti poi è che l’alcol crei danno solo al fegato, ma non è così. Purtroppo il fegato è solo uno degli organi colpiti. L’alcol, infatti, è una sostanza potenzialmente tossica per tutto l’organismo. Altri organi ‘bersaglio’ sono il cuore, gli organi del sistema ematopoietico, che dà origine ai globuli bianchi e rossi, dell’apparato digerente, del sistema nervoso centrale e periferico.
E’ inoltre importante ricordare che l’alcol è una sostanza cancerogena e che quindi può favorire l’insorgenza di tumori. Tutti poi conoscono le gravi patologie psichiatriche da abuso alcolico.
Infine, ci sono altri due aspetti provocati dall’alcol da tenere in considerazione. Il primo è che crea un danno a livello di nutrizione, per cui chi consuma molto alcol tende ad alimentarsi in maniera sbagliata, danneggiando ulteriormente il fegato e l’intero organismo. Il secondo è che l’alcool modifica il metabolismo dei farmaci alterandone l’efficacia e potenziandone la tossicità . Perciò, per chi assume farmaci, l’alcol è ancora più dannoso”.

In Pronto Soccorso capita spesso di assistere sedicenni con sintomi da abuso di alcool?
“Abbastanza – risponde il dott. Ottolini – soprattutto nei fine settimana e durante le feste. Parlo di giovani non solo con sintomi da intossicazione acuta da alcol, ma soprattutto, purtroppo, implicati in gravi incidenti stradali. Quindi pericolosi per sé stessi e per gli altri. In un sedicenne, con un fisico ancora in via di sviluppo, i meccanismi di metabolizzazione di alcune sostanze, tra cui l’alcol, non sono completi. Quindi l’alcol assunto rimane per più tempo in circolo avendo una maggiore possibilità di svolgere la sua tossicità, in primo luogo verso il sistema nervoso, poi verso tutti gli altri organi interessati”.

A cura di Francesca Tarocco

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