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Alimentazione

Tempo di feste, tempo di cenoni

10/12/2004

Cene e “grandi abbuffate” caratterizzano le festività proprio come regali, addobbi e riunioni di famiglia. Attenzione, però, a non esagerare… I consigli di Manuela Pastore, dietista di Humanitas.

Il rovescio della medaglia di Natale e Capodanno? Sono le grandi ‘abbuffate’. Si comincia la sera della Vigilia e si prosegue con il pranzo di Natale, quello di Santo Stefano. Poi Capodanno e, infine, la Befana. Attenzione, però: si corre il rischio non solo di ingrassare, ma soprattutto di fare indigestione e mettere a dura prova lo stato di salute dello stomaco. Meglio, allora, seguire alcuni suggerimenti per limitare i danni e mantenere, nonostante l’inevitabile eccesso calorico, un certo equilibrio nutrizionale, anche durante le festività.
“Il pericolo – spiega Manuela Pastore, dietista di Humanitas non è riconducibile ad un alimento in particolare, ma piuttosto all’eccesso delle quantità delle singole portate e al susseguirsi di tanti pasti troppo ricchi di grassi e zuccheri semplici. Una grossa fetta di pandoro o di panettone con la panna o la crema pasticcera dopo un pranzo di 3-4 portate ricche di grassi e calorie, ad esempio, è decisamente ‘troppo’ per l’organismo. Se proprio non si può, o non si vuole, rinunciare a qualcosa, si possono ridurre le portate e limitare la porzione di dolce, evitando la farcitura finale.
Infine è scorretto pensare che basti evitare alcuni abbinamenti – il classico no a carboidrati e proteine nello stesso pasto – per non sbagliare. In realtà occorre fare attenzione a non eccedere soprattutto con i grassi, che contribuiscono a rallentare ed affaticare la digestione, e ovviamente con gli zuccheri semplici, per non aumentare ulteriormente l’apporto calorico.

Eccezione ma non regola!
“Inoltre – prosegue Manuela Pastore – è bene ricordare che se abitualmente si segue uno stile di vita sano, basato su corrette scelte dietetiche abbinate ad un po’ di movimento quotidiano, l’occasionale pasto, per quanto eccessivo, non ha alcuna conseguenza. Diverso è se l’eccezione diventa una regola che si ripete per giorni o addirittura settimane: no, dunque, a pandoro, panettone o altro dolce alla fine di ogni pasto, anche se solo come assaggio, o peggio ancora come sostituto dell’intero pasto. Altrettanto scorretto è perseverare nel consumo di antipasti, salsine, verdure conservate sott’olio; abbondare con la frutta secca (grassi) o disidratata (zuccheri) al posto di quella fresca (acqua e fibra), la mostarda o l’insalata russa al posto della verdura e della frutta fresca, le salse, il paté…
Non è facile nemmeno controllarsi davanti ai numerosi cioccolatini, torroni o specialità varie che arrivano in dono a casa e in ufficio in questo periodo. Se non si vogliono prendere chili bisogna evitare di mangiare in continuazione ma accontentarsi di piccoli assaggi, e non correre il rischio, nei vari brindisi, di esagerare con le bevande sia dolci che alcoliche.

Un sano pranzo di Natale
Nel menù, anche se natalizio, non dovrebbero mai mancare verdure cotte o crude, perché contengono fibre che rallentano l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri introdotti durante il pasto. “Per il pranzo di Natale – consiglia Manuela Pastore – si può scegliere, ad esempio, un antipasto a base di verdure in pinzimonio (leggere e ricche di sostanze preziose). L’ideale poi, sarebbe un menù composto da antipasto, primo e secondo piatto, a base di pesce. Magari cotto con pochi grassi, al cartoccio, al vapore o alla piastra ma insaporito con qualche salsina, erba aromatica o spezia a piacere”.
Un occhio di riguardo è indispensabile per bimbi ed anziani. Per i più piccoli che vogliono brindare con la famiglia, no agli alcolici e sì alle bibite, tenendo però presente che i succhi di frutta possono dargli l’impressione di essere sazi con il rischio che poi non vogliano più mangiare il pasto pensato per loro, e dopo poche ore inizino a pasticciare. Se l’organismo di un adulto fa fatica a smaltire fritti, grassi, salse e dolci, quello di un bimbo è ancora più immaturo. Perfetti per i piccoli sono i ravioli o i primi piatti poco elaborati; per i più grandicelli che apprezzano le preparazioni un po’ diverse dal solito, va bene un po’ di tutto ma in porzioni ridotte.
Gli anziani, invece, hanno un metabolismo più lento e un gusto aumentato per i sapori dolci, nei quali tendono ad esagerare. Qualche limitazione soprattutto sulle porzioni, può evitargli inutili affaticamenti digestivi”.

Rimettersi in forma dopo le feste
E dopo le grandi abbuffate? Come mettere a riposo stomaco e intestino? “Scegliendo verdure, minestroni, legumi, bere abbondantemente acqua naturale, pesce o carni bianche – conclude Manuela Pastore. Non serve invece a nulla digiunare o seguire diete drastiche, perché tra eccessi e restrizioni si mette l’organismo in ulteriore difficoltà e si rischia di peggiorare la situazione.
Infine, i golosi non dovrebbero dimenticare che il movimento è l’arma migliore per combattere gli eccessi. Se si fa attività fisica ci si può permettere qualche peccato di gola in più senza correre il rischio di ingrassare. Basta camminare tutti i giorni per 30 minuti di buon passo, ma anche nuotare, correre, sciare, andare in bicicletta o perfino ballare… “.

A cura della Redazione

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