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Alimentazione

Fermenti lattici, quali preferire?

13/10/2014

L’utilità dei fermenti lattici per la salute è ormai provata, tanto che questi microbi sono definiti “microrganismi vivi e vitali che conferiscono benefici alla salute dell’ospite, quando consumati in adeguate quantità, come parte di un alimento o di un integratore”. La confusione nella scelta del probiotico più adatto al proprio caso sembra però regnare ancora sovrana. Quali sono i fattori da prendere in considerazione?

Il primo punto da tenere a mente è la quantità minima sufficiente per una temporanea colonizzazione dell’intestino da parte dei microrganismi, pari ad almeno 109 cellule vive per ceppo e per giorno. Un dosaggio, spiega Manuela Pastore, dietista dell’Unità Operativa di Endocrinologia di Humanitas, «difficile da raggiungere in una singola porzione di prodotto alimentare, ma anche con molti integratori»

Per quanto riguarda i ceppi più adatti in base alla finalità che si vuole raggiungere, l’esperta sottolinea che «spesso manca un’informazione completa da parte di molti produttori di alimenti probiotici. In etichetta – precisa Pastore – dovrebbero essere sempre presenti l’indicazione del genere, della specie e del ceppo contenuto, il numero minimo di cellule vitali alla data di scadenza, la dose effettiva di probiotico, le indicazioni derivanti da evidenze scientifiche, i metodi di conservazione appropriata, le informazioni sul produttore, la modalità di assunzione».

Districarsi nell’ampia scelta disponibile, insomma, non è semplice, ma l’esperta non ha dubbi: «Per ogni affezione il prodotto adeguato dovrebbe essere consigliato ad hoc».

 

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