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I bambini bilingue hanno una mente più agile, vero o falso?

28/09/2016

Sì, i bambini bilingue hanno una marcia in più. Non è una sorpresa che i piccoli apprendano le lingue con maggiore facilità rispetto agli adulti. Quello che però aggiunge lo studio recentemente condotto dalla Washington University, è il potenziamento cognitivo dovuto proprio al bilinguismo infantile.

Cadono quindi le paure dei genitori che ritenevano l’apprendimento precoce di due o più lingue una fonte di confusione per i figli. Già durante la gravidanza, infatti, sembra che il bambino si predisponga naturalmente all’ascolto di suoni e lingue diverse. Questa inclinazione continua anche dopo la nascita, quando il neonato inizia a distinguere gli idiomi. Ma i risvolti dell’indagine non si fermano qui: lo studio ha visto coinvolti 16 bambini di una decina di mesi di cui una metà aveva genitori madrelingua inglesi, mentre l’altra proveniva da coppie anglo-ispaniche. Al campione sono stati fatti ascoltare 20 minuti di parole di una o dell’altra lingua, monitorando le reazioni cerebrali.

Dinnanzi agli stimoli linguistici, i bambini bilingue mostravano una più intensa attività della corteccia frontale e prefrontale. A queste due aree, cui compete lo sviluppo delle funzioni esecutive, si deve probabilmente la spiccata abilità di problem solving e la miglior gestione dell’attenzione propria di chi parla due o più lingue.

 

Più lingue per una mente: il parere dell’esperto

“Alla luce di questi risultati si può incentivare l’insegnamento di più lingue sin dalla più tenera età. Sono prevalentemente due i modelli adottati: quello chiamato “One Persone, One language” , ciascun genitore parli la propria lingua al figlio, e quello familiare, rispetto al quale l’intera famiglia parla una lingua diversa dalla comunità in cui vive. L’esperienza dimostra però che, al di là del “come”, per assicurarsi buoni risultati è fondamentale seguire con costanza una linea di condotta comune”, spiega la dottoressa Noemi Terruzzi, logopedista di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care.

E come interpretare l’abitudine dei piccoli bilingui a mixare suoni, parole, espressioni? “Si tratta della conseguenza, assolutamente naturale, di imparare due lingue in parallelo. La capacità di apprendimento è identica a quella dei monolingui, se non fosse che lessico e abilità morfosintattiche sono da dividere su due idiomi. Il bimbo che, pur di parlare ed esprimersi, attinge a differenti vocabolari, non ha nessun difetto: al contrario, mostra di possedere una risorsa e abilità comunicativa in più”, conclude la specialista.

Per saperne di più non perdere l’appuntamento, mercoledì 28 settembre presso L’Ariston Urban Centre di Lainate. Maggiori informazioni sulla sezione “News” di Humanitas Mater Domini.

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