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Il sorriso è contagioso, vero o falso?

15/04/2016

Sbadigli tu, sbadiglio io. Sorridi tu, sorrido anch’io! Studi recenti, condotti presso l’Ateneo del Wisconsin, negli Stati Uniti d’America, hanno dimostrato che non solo la più nota espressione di noia, ma anche le esternazioni di felicità, sorpresa, tristezza e rabbia, sono oggetto di imitazione. “In situazioni di socialità, ovvero quando si è in compagnia, per rispondere alla necessità di porsi in sintonia con il proprio interlocutore, – spiega lo specialista in psicologia di Humanitas Medical Care– il nostro corpo attiva dei meccanismi inconsci, grazie ai quali si innesca un gioco di emulazione: questo si traduce banalmente nell’adottare una espressione corrucciata se ci troviamo a tu per tu con qualcuno che è triste o preoccupato”.

Fortunatamente, si parla anche di risata e sorriso contagiosi: la nostra abilità di immedesimazione si intensifica e potenzia, tanto più la condizione altrui è piacevole e gradevole. Vi è in ciascuno di noi, infatti, il desiderio di prender parte a quella gioia, facendola nostra. “Alla luce di questo – continua il medico – comprendiamo il disagio e l’isolamento di chi, reduce da una paralisi facciale, colpito dalla sindrome di Bell, vittima di un intervento plastico dall’esito negativo o piuttosto affetto da autismo, non è in grado di mimare le espressioni”. Se non puoi metterti nei panni di una persona, assumine almeno l’espressione!

Per saperne di più visita il sito di Humanitas Medical Care

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