Corto circuito fra pacemaker e dispositivi elettronici delle automobili moderne? Sull’ultimo numero di Quattroruote il dottor Maurizio Gasparini rassicura sulla possibilità di interferenze causate dall’elettronica di bordo con gli apparecchi impiantati nei cardiopatici. Le onde che si aggirano nell’etere e gravitano all’interno dell’abitacolo delle auto di ultima generazione – si sono chiesti alcuni professionisti del settore – non faranno male ai portatori di pacemaker? Il dottor Gasparini, responsabile dì Elettrofisiologia cardiaca di Humanitas, risponde sulle colonne della rivista: “I pacemaker- si legge nell’intervista – sono davvero dispositivi incredibili, impenetrabili ai liquidi, ai gas, ai corpi contundenti e, ovviamente, anche ai campi elettromagnetici. Sento di escludere che le apparecchiature elettroniche di un’auto possano interferire con un pacemaker. A mia memoria, gli unici casi in cui il defibrillatore ha fatto cilecca non sono stati provocati da onde radio, ma dal fatto che il paziente adottava stili di vita incompatibili con la sua condizione di cardiopatico”. D’accordo anche i costruttori che, su Quattroruote, hanno risposto che le loro vetture e gli equipaggiamenti elettronici (di serie e a richiesta) soddisfano le più rigorose normative attualmente in vigore a livello internazionale e non innescano conflitti con gli apparecchi medicali. Alcuni, addirittura, si sono autonomamente imposti limiti dimezzati rispetto a quelli massimi indicati dalla prescrizione, giusto per stare più sicuri. Per quanto riguarda le prescrizioni contenute nei libretti di uso e manutenzione – precisano gli esperti – vanno intese più come un invito alla normale diligenza che la foglia di fico messa per celare un reale pericolo. Ciò non toglie che i portatori di apparecchi medici debbano sempre, d’accordo con il proprio medico, adottare un minimo di prudenza.

A cura di Simona Camarda