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Ortopedia

Prima di dedicarti alla corsa, scopri come appoggi i piedi

04/08/2017

Tra tutti gli sport, l’impressione diffusa è che la corsa sia quello più semplice da eseguire. In fondo si tratta di un movimento naturale, si tende a pensare, basta avere un po’ di “gamba” e un po’ di fiato e il gioco è fatto.

Ma non è proprio così, anche lo svolgimento della corsa richiede alcuni accorgimenti utili a evitare problemi e disturbi generati dal movimento, come sottolinea il dottor Luca Usai, dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia e dell’Ambulatorio ortopedico cartilagine e sport di Humanitas Gavazzeni Bergamo.

Che cosa bisogna fare per iniziare un’attività podistica che non procuri problemi?

«Se si decide di cominciare a correre in maniera metodica e continuativa, meglio sottoporsi a una visita preventiva per lo sport per capire se la corsa è un’attività adatta al proprio corpo. Si tratta di un esame che permette di valutare l’assetto posturale del futuro atleta, quindi di verificare se vi siano o meno delle predisposizioni dello scheletro o dei muscoli che possano predisporre, in seguito a microtraumi ripetuti, a infortuni anche seri».

Quali sono i “difetti fisici” che possono creare disturbi in chi corre?

«Sono diversi e possono riguardare vari parti del corpo. Spesso abbiamo a che fare con corridori amatoriali che hanno dolore ai piedi. È importante verificare come questi si appoggino al suolo durante la corsa. Possono tendere a pronare, e cioè subire una rotazione verso l’interno, oppure supinare, cioè tendere, nel momento dell’appoggio, a ruotare verso l’esterno. Sono atteggiamenti parafisiologici, quando si cammina, che però, quando la corsa è continua e prolungata, possono provocare infiammazioni ad esempio alle strutture tendinee, a quelle articolari e alla cartilagine, che con l’andare del tempo possono cronicizzare. Conoscere le caratteristiche dei propri piedi è dunque fondamentale per la scelta delle calzature da adottare. Ognuno ha le proprie, nel momento dell’acquisto è importante tenere conto non dell’aspetto estetico ma delle caratteristiche tecniche della calzatura, che devono appunto essere adatte al tipo di appoggio del soggetto».

(Per approfondire leggi qui: Perché nella corsa sono importanti le scarpe da running?)

Pure le ginocchia e le anche nella corsa subiscono forti sollecitazioni…

«Sì, ed è importante verificare che non vi siano situazioni che possano predisporre a infortuni. Un ginocchio che ha una deviazione assiale – varo, “gambe a parentesi”, o valgo, ”gambe a X”– può predisporre a vari tipi di lesione a seconda della zona articolare che viene sovraccaricata. Lo stesso vale per le anche che presentano un assetto irregolare, o per i casi in cui c’è una differenza di lunghezza degli arti inferiori (dismetrie). Sono condizioni che devono essere valutate da uno specialista ed è importante, nei casi in cui non ci sia una chiara controindicazione alla pratica sportiva, che il soggetto prepari adeguatamente la muscolatura per sopperire alle sollecitazioni cui le articolazioni sono sottoposte durante il movimento della corsa».

(Per approfondire leggi qui: Corsa, come prendersi cura delle ginocchia)

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