Il menisco è una cartilagine a forma di C situata all’interno dell’articolazione del ginocchio. Ogni ginocchio possiede due menischi: il menisco laterale, situato nella parte esterna, e il menisco mediale, nella parte interna. I menischi hanno il ruolo di ammortizzatori e stabilizzatori dell’articolazione, quindi una lesione maniscale può causare dolore, gonfiore e, a volte, la sensazione di instabilità nel ginocchio.
Sebbene le lesioni meniscali siano frequenti tra gli atleti, anche gli anziani sono particolarmente suscettibili a questo tipo di infortunio. Infatti, con l’avanzare dell’età, anche attività quotidiane come alzarsi da una sedia o camminare possono bastare per causare una lesione del menisco. Questo è dovuto al naturale indebolimento e all’usura dei tessuti con l’età.
Ne parliamo con il dottor Federico D’Amario, responsabile della Unità Operativa di Ortopedia Protesica e Ricostruttiva di Anca e Ginocchio di Humanitas San Pio X.
Lesione del menisco: i sintomi
Il dolore da lacerazione meniscale si percepisce generalmente nella parte anteriore o laterale del ginocchio, ma può localizzarsi anche al centro, specialmente se la lesione interessa il menisco mediale.
In genere una lesione meniscale non impedisce di camminare immediatamente dopo l’infortunio. Tuttavia, col tempo, il ginocchio tende a gonfiarsi e diventa rigido nel movimento, fino a raggiungere il punto in cui può essere difficile piegare o estendere completamente il ginocchio.
Oltre al dolore, al gonfiore e alla rigidità, in base alla natura e alla gravità dell’infortunio, si può sperimentare anche una sensazione di scricchiolio o di scatto durante la camminata e di instabilità del ginocchio, come se cedesse.
La rottura del menisco incrementa il rischio di danneggiamento della superficie cartilaginea dell’articolazione del ginocchio, potendo innescare o accelerare lo sviluppo dell’artrosi degenerativa. Per minimizzare il rischio di sviluppare artrosi dopo una lesione meniscale, è importante ridurre il carico sull’articolazione, perdere peso se necessario, svolgere esercizio fisico a basso impatto e evitare ulteriori traumi all’articolazione.
Menisco rotto: quali esami per la diagnosi?
La diagnosi di una rottura meniscale richiede una visita ortopedica per raccogliere informazioni cliniche riguardanti la persona e le circostanze in cui si è manifestato il dolore al ginocchio. Questo include sia l’esame fisico, cioè la visita medica, sia la diagnostica per immagini.
Durante la visita specialistica in ortopedia, di solito l’ortopedico pone domande sulla localizzazione del dolore, sul modo in cui è insorto (improvvisamente o gradualmente nel corso di alcuni giorni), e sulle sensazioni avvertite, come l’instabilità o la difficoltà nel piegare o estendere il ginocchio. Inoltre, lo specialista indaga su eventuali traumi subiti, pregresse patologie e sulla presenza di artrosi del ginocchio. Queste informazioni aiutano a fornire una diagnosi accurata e a guidare il percorso terapeutico successivo.
L’ortopedico esegue poi un’ispezione approfondita del ginocchio, premendo e muovendo l’articolazione per valutare il gonfiore, la sensibilità, l’ampiezza di movimento, l’eventuale presenza di scricchiolio interno e la forza muscolare della gamba. Questo aiuta a determinare se ci sono danni al menisco. Dopo aver raccolto queste informazioni, se si sospetta una rottura meniscale, l’ortopedico può prescrivere una radiografia del ginocchio per escludere fratture ossee o confermare la presenza di artrosi, e una risonanza magnetica (RM) per diagnosticare e valutare la lesione meniscale.
Stabilire una diagnosi corretta è essenziale per determinare il trattamento più appropriato. Sintomi simili a quelli di una lesione meniscale possono infatti essere causati da lesioni al legamento crociato anteriore o al legamento collaterale, che possono verificarsi in concomitanza con una lesione meniscale. Pertanto, una diagnosi accurata è fondamentale per indirizzare il trattamento verso la patologia specifica.
Come trattare la rottura del menisco negli anziani?
Anche se si potrebbe pensare che la chirurgia sia necessaria per trattare una rottura meniscale, spesso sono efficaci i trattamenti non chirurgici. Per le lesioni meniscali che si verificano negli anziani o a seguito di processi degenerativi, nella maggior parte dei casi si raccomandano misure come:
- riposo dal carico, come camminare con le stampelle per il periodo indicato dal medico.
- applicare ghiaccio o un impacco freddo sul ginocchio per 15-20 minuti, più volte al giorno.
- utilizzare un tutore o una guaina per ridurre il gonfiore e stabilizzare il ginocchio.
- mantenere la gamba elevata durante l’applicazione del ghiaccio o mentre si riposa.
- assumere farmaci antinfiammatori prescritti dal medico. In alcuni casi, per alleviare il dolore e l’infiammazione, può essere effettuata un’infiltrazione di steroidi (cortisone) nell’articolazione del ginocchio.
- seguire un programma di fisioterapia secondo i tempi e le modalità indicate dall’ortopedico.
I trattamenti non chirurgici sono generalmente la scelta preferibile per gli anziani e per le lesioni meniscali dovute a artrosi o a processi di usura. La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che i risultati clinici a lungo termine non migliorano con l’intervento chirurgico nei pazienti con una lacerazione degenerativa del menisco.
D’altra parte, la chirurgia è più efficace quando i sintomi principali della rottura meniscale sono di natura meccanica, come nel caso di una sensazione di blocco del ginocchio. Quando l’intervento è indicato, può includere una meniscectomia artroscopica per rimuovere la parte lesionata del menisco, preservando il più possibile il tessuto meniscale sano.
Questa procedura di solito permette una rapida guarigione e un veloce ritorno alle attività quotidiane. Un’altra opzione chirurgica è la riparazione del menisco, con l’obiettivo di ripristinare la normale anatomia del ginocchio. Questo è un intervento più complesso rispetto alla meniscectomia artroscopica e richiede un periodo di recupero più lungo.