La tendinite, ovvero l’infiammazione al tendine, è uno dei disturbi più comuni a carico di piedi e caviglie, causata principalmente da traumi o sovraccarichi ripetuti nel tempo. Una tendinite può provocare dolore e limitare la capacità di movimento dell’articolazione coinvolta.
Le persone più esposte alle tendiniti sono principalmente persone che svolgono lavori che implicano sforzi intensi, movimenti pesanti o posture scorrette e gli sportivi, soprattutto se praticano sport che richiedono movimenti ripetitivi o esercizi intensi.
Ne parliamo con il dottor Vincenzo Ruggiero Perrino, Aiuto dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas Medical Care di Bergamo.
Tendinite: il tendine d’Achille è il più coinvolto
Il tendine più comunemente coinvolto nelle tendiniti è quello d’Achille, situato nella parte posteriore della caviglia. Questo tendine collega i muscoli del polpaccio al calcagno, l’osso posteriore del piede. Essendo il tendine più resistente e spesso del corpo, dovendo sopportare i carichi maggiori, risulta suscettibile a traumatismi e infiammazioni, con una frequenza maggiore rispetto ad altri tendini.
Come curare una tendinite?
Quando la tendinite (l’infiammazione dei tendini) è in fase iniziale, può essere utile il riposo, l’applicazione di ghiaccio e l’assunzione di antinfiammatori. È importante tuttavia che i farmaci siano assunti sotto controllo medico per evitare che mascherino i sintomi iniziali e contribuiscano alla cronicizzazione della patologia, rendendo successivamente più complesso un intervento risolutivo. Per alcune forme di tendinite, come quella che colpisce il tendine d’Achille, possono essere impiegate le onde d’urto focalizzate, caratterizzate da un marcato effetto antinfiammatorio. Esercizi propriocettivi e eccentrici, finalizzati al miglioramento della percezione degli arti e della postura nello spazio, nonché del tono e dell’elasticità dei muscoli, possono produrre effetti positivi. In situazioni in cui questi trattamenti non portano alla risoluzione del problema, l’opzione rimane l’intervento chirurgico.
In ottica di prevenzione, è consigliabile indossare sempre calzature di buona qualità e adatte al tipo di attività da svolgere. Le scarpe destinate al lavoro o all’attività sportiva dovrebbero essere confortevoli e consentire l’uso, se necessario, di plantari. La correzione di piccoli difetti nell’appoggio del piede mediante plantari può contribuire a preservare il piede da potenziali danni ai tendini o legamenti.