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Ginecologia

Ciclo abbondante: le cause e quando rivolgersi al ginecologo

01/03/2022

Il ciclo abbondante è tra le cause più frequenti di anemia da carenza di ferro (o anemia sideropenica), cali di energia, stanchezza e spossatezza, e difficoltà di concentrazione. Spesso il ciclo abbondante inizia fin dal menarca, ovvero la prima mestruazione in età adolescenziale e può durare per tutta l’età fertile della donna, con un’influenza negativa sulla salute e la qualità di vita. Esistono poi casi in cui il ciclo può diventare abbondante dopo i 30 anni. 

Cicli mestruali abbondanti possono essere legati a patologie e disturbi ginecologici e possono diventare un problema per il benessere della donna spesso non adeguatamente diagnosticato, trattato e risolto: per questo parlarne con il proprio ginecologo è importante. 

Approfondiamo l’argomento con il dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X.

 

Quando il ciclo è abbondante?

Con ciclo abbondante intendiamo la perdita mestruale che supera gli 80 ml di sangue per ciclo – un tampone interno completamente imbevuto contiene circa 5 ml di sangue-, l’equivalente di circa 16-20 tamponi per ciclo, oppure se il ciclo mestruale dura più di 7 giorni e sono presenti coaguli. 

Spiega il dottor Bulfoni: «Parlarne con il proprio ginecologo è importante in questi casi, per valutare sia l’effetto sui livelli di ferro nel sangue, sia la presenza di eventuali patologie che provocano il ciclo abbondante. Una diagnosi precoce consente di iniziare la terapia più adeguata con tempestività e risolvere così il problema. Inoltre, risolvere la causa del ciclo abbondante può contribuire a ridurre il dolore mestruale (dismenorrea), la stanchezza cronica e la difficoltà di concentrazione da anemia da carenza di ferro, ma anche aiuta la donna a praticare sport ad alta performance, e a vivere serenamente gravidanza e puerperio».

 

Ciclo abbondante: le cause

Le cause sono diverse, così come diverso è l’effetto che hanno sui livelli di ferro e globuli rossi nel sangue. Nella donna giovane, i cicli abbondanti possono dipendere da alterazioni ormonali che determinano squilibri tra produzione di estrogeni e progesterone e, in rari casi, potrebbero dipendere da una patologia piastrinica che causa un’alterazione della funzione di coagulazione delle piastrine. 

Non solo: «Cicli abbondanti possono contribuire a ridurre i livelli nel sangue di ferritina (ovvero la riserva di ferro), transferrina (ovvero la quantità di ferro trasportato dentro le cellule), sideremia (ossia il ferro presente nel sangue) ed emoglobina, che trasporta l’ossigeno in tutti i tessuti incluso il cervello. Con cicli abbondanti e anemia sideropenica, inoltre, i globuli rossi che trasportano tutti i nutrienti in ogni organo diventano più piccoli e si riducono di numero. 

In età adulta, invece, si può assistere a una tendenza a cicli mestruali più abbondanti che possono essere associati non solo a disfunzioni ormonali, ma anche a fibromi uterini, polipi, iperplasie dell’endometrio», prosegue il dott. Bulfoni. 

 

Cicli abbondanti: gli esami da fare

«Oltre all’esame del sangue, che serve per rilevare i livelli di sideremia, ferritina, transferrina, emocromo, è importante anche la visita ginecologica con pap test per la valutazione della presenza di polipi cervicali, o lesioni più gravi del collo dell’utero (neoplasie intraepiteliali o addirittura micro-invasive) causate da Papillomavirus (HPV). Insieme alla visita ginecologica, si può associare l’ecografia pelvica addominale o transvaginale per diagnosticare e studiare eventuali fibromi sottomucosi (sotto l’endometrio). In caso di polipi, iperplasie o fibromi sottomucosi, il ginecologo deciderà se prescrivere ulteriori esami di secondo livello quali l’isteroscopia diagnostica e interventistica per la rimozione», continua l’esperto.

 

Come curare l’anemia da ciclo abbondante 

Conclude il dottor Bulfoni: «Riconoscere e diagnosticare le cause del ciclo abbondante è fondamentale, e lo si può fare rivolgendosi agli specialisti che con un approccio multidisciplinare possono valutare e curare sia i fattori predisponenti, sia seguire la donna in ogni fase del trattamento».

«L’approccio multidisciplinare prevede una terapia medica con farmaci progestinici (ormoni), in compresse e con spirale medicata direttamente in utero; pillola contraccettiva, cerotti contraccettivi o anelli vaginali usati senza la pausa di sospensione; terapia chirurgica per la rimozione per via isteroscopica della causa in caso di polipi endometriali, fibromi sottomucosi o iperplasie dell’endometrio.

Una volta riscontrata la causa e iniziato il trattamento specifico, in molti casi alla donna vengono prescritti integratori di vitamine del gruppo B (acido folico e B12), vitamina C e lattoferrina, una proteina che ne facilita l’assorbimento. In caso di anemia severa i medici possono valutare un’eventuale iniziale terapia di ferro per via endovenosa e poi per bocca».

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