La salute del collo dell’utero o cervice uterina riveste un’importanza fondamentale per il benessere della popolazione femminile. La cervice è l‘estremità distale dell’utero che termina nella vagina, ed è suscettibile allo sviluppo di tumori. Tuttavia, grazie agli screening cervicali di routine, è possibile individuare precocemente questi tumori, prevenirli e trattarli con successo.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Sarah Moretti Montefusco, ginecologa di Humanitas San Pio X.
Pap test e HPV DNA test: a cosa servono?
Gli screening cervicali di routine consistono in controlli periodici eseguiti dal ginecologo, durante i quali vengono effettuati esami come il Pap test e il test del DNA per l’HPV. Questi esami hanno lo scopo di individuare la presenza di cellule precancerose o cancerose e di rilevare la presenza del Papillomavirus umano (HPV).
La stragrande maggioranza dei tumori cervicali è associata all’infezione da HPV, un virus che, sebbene possa essere asintomatico al momento dell’infezione, in alcuni casi può portare allo sviluppo del tumore del collo dell’utero.
Sottoporsi agli screening per il tumore della cervice rappresenta un modo attivo per preservare la propria salute e ridurre il rischio di sviluppare il tumore cervicale. In caso di positività al test HPV per i ceppi più a rischio di sviluppare il cancro cervicale (HPV16 e HPV18 e altri), la diagnosi precoce delle lesioni consente di prevenire la malattia stessa o la sua progressione attraverso interventi chirurgici minimi. La scelta del trattamento dipende dalla natura e dall’estensione delle lesioni identificate.
Come prevenire il tumore al collo dell’utero?
Per prevenire il tumore della cervice uterina, è necessario:
- Vaccinarsi contro l’HPV. Questo vaccino offre protezione contro i ceppi comuni di HPV, in particolare HPV 16 e 18, noti per essere associati al cancro cervicale, oltre ad altri ceppi. Il vaccino anti-papillomavirus è raccomandato prima dell’inizio dell’attività sessuale, poiché il contagio avviene principalmente per via sessuale. A seconda dell’età e del tipo di vaccino, potrebbero essere necessarie due o più dosi per completare il ciclo di vaccinazione.
- Seguire il piano degli screening per il tumore del collo dell’utero. Per mantenere la salute della cervice uterina e individuare precocemente eventuali alterazioni prima che diventino cancerose, è importante seguire il piano di screening per il tumore della cervice. Nonostante la maggior parte delle infezioni da HPV regredisca spontaneamente e che il cancro del collo dell’utero richieda anni per svilupparsi a partire dall’infezione, sottoporsi regolarmente agli screening fin da giovani è fondamentale. La frequenza dei controlli e dei Pap test varia in base a fattori di rischio come l’attività sessuale, l’età, la positività al Pap test o la presenza di comorbidità che comportano un’immunodeficienza. In generale, gli esami di screening per il tumore del collo dell’utero sono offerti gratuitamente alla popolazione femminile secondo fasce di età prestabilite. Viene effettuato un richiamo attivo della popolazione femminile non vaccinata per HPV di età compresa tra i 25 e 29 anni per il Pap test, con un richiamo ogni tre anni. Per le donne vaccinate, il primo test di screening con HPV è a 30 anni, seguito da richiami quinquennali. Inoltre, viene effettuato un richiamo attivo della popolazione femminile di età compresa tra i 30 e 64 anni per l’HPV test, con richiami ogni cinque anni. Infine, è offerta la vaccinazione anti-HPV alle donne di 25 anni che entrano nella fascia di età.
- Avere rapporti sessuali sicuri. L’HPV si trasmette attraverso il contatto sessuale pelle a pelle, e la penetrazione non è necessaria per la trasmissione del virus. Le coppie eterosessuali e omosessuali hanno lo stesso rischio di contrarre e trasmettere l’infezione. Anche se i preservativi non offrono una protezione del 100% contro l’HPV, studi dimostrano che l’uso regolare del preservativo contribuisce a ridurre i tassi di infezione da HPV. Pertanto, praticare sesso sicuro con l’uso regolare del preservativo è un passo importante per la prevenzione dell’HPV e di altre infezioni sessualmente trasmissibili.
- Fare attenzione ai sintomi. Anche se il tumore al collo dell’utero raramente manifesta sintomi precoci, è sempre consigliabile consultare il ginecologo e segnalare sintomi quali: dolore durante i rapporti sessuali, sanguinamento vaginale dopo il rapporto sessuale (sanguinamento post-coitale), sanguinamento vaginale anomalo (flusso mestruale abbondante, sanguinamento tra le mestruazioni) e perdite vaginali. La prontezza nel segnalare tali sintomi può favorire una diagnosi precoce e un intervento tempestivo, migliorando le possibilità di trattamento efficace.