L’Italia è storicamente tra i Paesi all’avanguardia per l’impiego della chirurgia robotica, in particolare di quella toracica, dove gli italiani sono tra i pionieri nel mondo, con i primi interventi nel 2002 a Pisa e Grosseto e nel 2006 a Milano. Dobbiamo quindi immaginare che il futuro ci porterà verso una maggiore diffusione della chirurgia robotica? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Giulia Veronesi, Responsabile della sezione di Chirurgia robotica dell’Unità di Chirurgia toracica presso Humanitas.
Costi elevati ma sostenibili dal Sistema Sanitario Nazionale
Gli interventi mininvasivi robotici per il tumore polmonare si stanno diffondendo sempre più rapidamente. Negli Stati Uniti il robot viene utilizzato nel 15% delle resezioni polmonari.
Come per tutte le nuove tecnologie, i costi sono ancora molto elevati, sia perché i macchinari sono molto sofisticati, sia perché esiste ancora un monopolio sul mercato. Una ricerca Humanitas sui costi legati all’applicazione di queste nuove tecnologie ha però messo in luce come la robotica sia sostenibile anche con il Sistema Sanitario Nazionale.
I vantaggi della chirurgia robotica
“Rispetto alla videotoracoscopia, cioè l’approccio mininvasivo manuale precursore della robotica, la robotica ha apportato vantaggi tecnici indiscutibili, quali la maggiore ergonomicità e precisione dei movimenti e l’ottimizzazione della visione, che è tridimensionale e ad immersione – ha detto la dottoressa Veronesi -. I benefici per i pazienti sono principalmente documentati rispetto alla chirurgia aperta tradizionale in termini di decorso post operatorio e complicanze”. Rispetto a questa infatti l’approccio robotico permette replicare le stesse fasi chirurgiche ma con ridotto trauma per i pazienti, preservandone quindi la qualità di vita.
“Un ulteriore marchio della “superiorità” della mininvasiva robotica rispetto alla manuale è anche – spiega la dottoressa Veronesi – la maggiore efficacia nell’asportazione dei linfonodi mediastinici e di arrivare laddove la videotoracoscopia manuale non può arrivare”.
Permette di allargare le indicazioni di una chirurgia mininvasiva a casi complessi come le segmentectomie anatomiche indicate per tumori molto piccoli o a casi di tumore localmente avanzato dopo chemioterapia. In questo modo più pazienti possono beneficiare di trattamenti non traumatici rispetto a passato. Un ostacolo alla diffusione della chirurgia robotica è il costo delle apparecchiature e degli strumenti utilizzati. Per fortuna alcune compagnie stanno entrando nel mercato con strumenti alternativi a costi più “democratici”, con potenziale impatto sulla riduzione dei prezzi.
“Un obiettivo per il futuro è sviluppare e adottare dispositivi robotici a costi accessibili a tutti”, ha concluso la specialista.
Nuove tecniche di imaging per una chirurgia conservativa
Con la diffusione dei programmi di screening e un maggiore uso dell’imaging, sempre più spesso per fortuna i pazienti presentano tumori polmonari molto iniziali per i quali la chirurgia tradizionale rappresenta spesso un sovratrattamento e in cui risulta adatto un trattamento conservativo chiamato sublobare, cioè con risparmio di parte del lobo polmonare sano.
La telecamera robotica permette di utilizzare una particolare visione con luce a infrarossi che, previa iniezione di un colorante chiamato verde di indiocianina, illumina parti di organo da preservare rispetto alle porzioni malate. Questa tecnica guida il chirurgo nella procedura, favorendo una più facile identificazione del piano intersegmentario e quindi una chirurgia più mirata.
Intelligenza artificiale e chirurgia digitale
Attualmente presso l’Unità di chirurgia toracica robotica di Humanitas diretta dalla dottoressa Veronesi, l’approccio robotico viene utilizzato per la chirurgia del tumore polmonare non microcitoma dallo stadio I allo stadio III, in casi selezionati di tumore polmonare stadio IV resecabile oligometastatico dopo terapia sistemica, per il microcitoma stadio I, per i tumori del mediastino benigni e maligni resecabili e per il trattamento della miastenia gravis che richiede una timectomia radicale.
Senza dubbio il sistema robotico ha rivoluzionato il panorama della chirurgia. Ma il cambio di paradigma avverrà con le applicazioni di Intelligenza Artificiale alla chirurgia digitale. Un computer intelligente istruito con esperienza chirurgica relativa a molti interventi permetterà di guidare il chirurgo durante l’intervento. Essenzialmente, oltre ad estendere le capacità tecniche e visive umane permetterà di estendere le capacita cognitive.