Dolore cronico

Dolore, in quali casi possono essere utili le infiltrazioni?

30/01/2018

Dall’artrosi al trattamento del dolore cronico alle tendiniti, le infiltrazioni rappresentano un importante strumento terapeutico. Sono diverse le sostanze che possono essere somministrate al paziente e in alcuni casi, oltre all’effetto antidolorifico, la terapia infiltrativa potrà fornire ulteriori benefici: «L’indicazione principale attualmente è il trattamento del dolore, in particolare con le infiltrazioni di cortisone ma anche di acido ialuronico e ossigeno-ozono», ricorda il dottor Cristiano Sconza, specialista in riabilitazione ortopedica di Humanitas

Le patologie

Sono diverse le patologie che prevedono come opzione terapeutica le infiltrazioni: «Il target terapeutico principale è l’artrosi sia delle grandi articolazioni, come ginocchio, spalla, anca, che delle piccole articolazioni, come polso, caviglia e dita. Gli altri target terapeutici possono essere l’ernia del disco e le sciatalgie che possono essere trattate con infiltrazioni di ozono. In alcuni pazienti possono essere eseguite infiltrazioni sottocutanee per il trattamento del dolore locale o contratture muscolari, la mesoterapia. Le infiltrazioni possono risultare utili anche in caso di tendinopatie o eventualmente a scopo rigenerativo», spiega il dottor Sconza.

Le sedute con lo specialista per procedere con la terapia infiltrativa hanno generalmente cadenza settimanale: «Le infiltrazioni endoarticolari vanno da una a cinque, in media se ne effettuano tre. L’infiltrazione avviene per via percutanea, dall’esterno nel caso di ginocchio e spalla e con l’ausilio dell’ecografia per le piccole articolazioni e l’anca. Si disinfetta la regione dove penetra l’ago, si esegue l’infiltrazione, si disinfetta nuovamente e si applica un cerotto. Con l’ecoguida la procedura è un po’ più lunga ma si è certi di raggiungere il sito di infiltrazione».

Via il dolore, ma non solo

Il target principale della terapia infiltrativa è alleviare il dolore ma i suoi vantaggi sono ulteriori: «Oltre a questo con le infiltrazioni di cortisone si ha anche un effetto antinfiammatorio. Con l’acido ialuronico, l’effetto è inoltre di protezione del tessuto cartilagineo presente. La terapia con infiltrazioni di ozono ha effetto antinfiammatorio ma, ad esempio, in caso di ernia del disco favorisce anche la disidratazione di parte dell’ernia fuoriuscita allo scopo di ridurre la compressione sul nervo sciatico».

«Per la mesoterapia – continua lo specialista – l’effetto dipende dal tipo di farmaco somministrato per via cutanea, se analgesico o miorilassante, ad esempio. Con le infiltrazioni di cellule staminali o PRP, ovvero il plasma ricco di piastrine, l’obiettivo è la rigenerazione dei tessuti infiltrati».

A completare il quadro dei vantaggi legati alle infiltrazioni, la possibilità di sostituire o ridurre l’assunzione di farmaci da parte del paziente: «Le infiltrazioni possono essere combinate con beneficio alla terapia farmacologica o alla fisioterapia in molte patologie, ad esempio l’artrosi, le lombosciatalgie, le contratture muscolari e le tendinopatie, riducendo quindi la necessità di assumere farmaci ed eliminandone gli effetti avversi», conclude il dottor Sconza.

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