Emicrania, quale trattamento in caso di nausea?

L’emicrania, spesso, non è solo mal di testa. I pazienti colpiti, infatti, lamentano diversi sintomi associati al dolore e tra questi ci sono anche la nausea e il vomito. In che modo si possono gestire? Ne parliamo con il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas.

Il mal di testa

In Italia poco più di una persona su dieci è colpita da emicrania, una delle forme di mal di testa più diffuse e debilitanti. Sono in particolare le donne i soggetti più colpiti: la proporzione rispetto al sesso maschile è di tre a uno. Il dolore tipico dell’emicrania è pulsante e tendenzialmente si presenta come dolore unilaterale.

Gli attacchi possono durare poche ore ma possono anche arrivare a 72 ore e sono spesso preannunciati da sintomi prodromici come sbadigli, sensibilità al freddo, rigidità del collo, inappetenza o ricerca di particolari alimenti. Nella forma dell’emicrania con aura – che coinvolge circa un paziente emicranico su cinque – i sintomi sono anticipati, ad esempio, da disturbi alla visione, da formicolii alle dita o al viso, da difficoltà di espressione verbale con una durata inferiore a 60 minuti.

 

 

A questo tipo di mal di testa si associano anche alcuni sintomi come la fotofobia e la fonofobia, ovvero l’intolleranza a luci e rumori, e la presenza di vomito e nausea. Questi ultimi sono comunque più comuni nei pazienti che soffrono di emicrania cronica, ovvero che accusano mal di testa più di quindici giorni al mese in tre mesi.

Il trattamento

Per il dolore si possono assumere dei farmaci: «La terapia sintomatica dell’emicrania prevede come farmaci di prima scelta i triptani che agiscono sui recettori della serotonina e inducono una vasocostrizione delle arterie intracraniche», ricorda il dottor Tullo. «I triptani – continua – sono generalmente efficaci sia sul dolore che sui sintomi associati e quindi non richiedono l’associazione con i farmaci anti-vomito. Se una dose di triptano non è sufficiente si può assume una seconda dose dopo almeno due ore oppure si può aggiungere un analgesico FANS. I FANS sono indicati nelle crisi di intensità lieve-moderata o quando i triptani risultano inefficaci».

Se l’emicrania è di elevata intensità cosa si può fare? «Si possono associare fin dall’inizio un triptano e un FANS. Se la nausea e il vomito persistono si può assumere un antiemetico come la metoclopramide o il domperidone che, oltre a prevenire il vomito, può accelerare lo svuotamento gastrico favorendo l’assorbimento dell’analgesico».

«L’analgesico è tanto più efficace, sul dolore e sui sintomi associati, quanto più precocemente viene assunto. È importante non superare il numero massimo di 10-14 analgesici nel mese per evitare l’instaurarsi di un effetto rebound con peggioramento e cronicizzazione della cefalea, oltre che per ridurre il rischio di effetti collaterali», conclude l’esperto.

Dott. Vincenzo Tullo: