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Chirurgia generale

Dolore inguinale, ernia o pubalgia?

25/10/2017

Una sensazione di fastidio fino a un vero e proprio dolore nella regione inguinale potrebbero far pensare – in particolare chi si dedica regolarmente all’attività fisica – a due disturbi: la pubalgia o l’ernia inguinale. La localizzazione del sintomo è l’elemento in comune tra queste due condizioni: si avverte fastidio o dolore alla base della parete addominale, nei pressi della circonferenza della coscia. Ma in che modo si può rafforzare il sospetto nell’uno o nell’altro senso prima di arrivare a una diagnosi precisa dallo specialista? L’abbiamo chiesto al dottor Stefano Bona, Responsabile della sezione di Chirurgia Generale e Day Surgery dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Digestiva di Humanitas.

La pubalgia

Agli sportivi, ma anche agli appassionati di sport, questo termine suonerà familiare: la pubalgia è infatti una condizione piuttosto frequente che può costringere gli atleti all’interruzione dell’attività fisica. È una sindrome dolorosa che si può situare nella regione inguinale o del pube e può riconoscere diverse cause, che in generale coinvolgono la parete addominale inferiore, i muscoli adduttori della coscia e la sinfisi pubica, alla quale tali strutture sono ancorate. Va sottolineato che il termine pubalgia si riferisce a un sintomo e non rappresenta di per sé una diagnosi. Le cause della pubalgia sono diverse e spesso si sovrappongono fra loro, rendendo la diagnosi (e quindi il trattamento) ancor più difficile.

 

L’ernia

L’inguine è solo uno dei punti in cui può insorgere un’ernia, ovvero dove i visceri contenuti nell’addome possono fuoriuscire da un orifizio. E proprio come la pubalgia, anche l’ernia inguinale può essere associata all’attività fisica: gli sforzi fisici, infatti, possono fare da fattore scatenante.

In presenza di dolore inguinale quali elementi dovrebbero aiutare l’individuo a propendere per la presenza di un’ernia e non di pubalgia? «Innanzi tutto il dubbio si pone in assenza di una tumefazione evidente, che in caso di ernia inguinale ha caratteristiche tipiche riscontrabili alla visita», risponde il dottor Bona. «In mancanza di tale reperto può trattarsi di una piccola ernia non visibile all’esame clinico oppure di pubalgia. La pubalgia colpisce soprattutto atleti sia a livello amatoriale che professionistico, soprattutto calciatori, e in misura minore giocatori di hockey, rugby e mezzofondisti».

Qual è l’esame che – oltre alla valutazione clinica – potrà chiarire definitivamente la situazione? «L’esame di scelta per dirimere fra ernia inguinale e pubalgia è l’ecografia. Tale esame ha il vantaggio di poter essere effettuato in condizioni dinamiche, cioè sotto sforzo, permettendo così di distinguere l’ernia vera (fuoriuscita di tessuto adiposo o di visceri attraverso l’orifizio inguinale) dalla “sport hernia” (semplice debolezza della parete a livello inguinale, che rappresenta una delle principali cause di pubalgia)», conclude il dottor Bona.

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