Cistite, come cambia il rischio dopo la menopausa?

 

Una cistite, ovvero l’infezione della vescica accompagnata dalla sua infiammazione, può manifestarsi in ogni fase della vita della donna. Tuttavia la menopausa rappresenta un momento decisivo: «L’uscita dal periodo fertile si accompagna a un aumento del rischio», ricorda il dottor Alberto Saita, urologo di Humanitas.

Perché si è più a rischio

Le infezioni del tratto urinario interessano principalmente l’uretra e la vescica. I batteri presenti nella parte terminale dell’intestino, vicino l’ano, o nella vagina, possono contaminare l’uretra e da qui entrare nella vescica causando infezione e dunque infiammazione. La conformazione anatomica dell’apparato uro-genitale della donna la espone a un rischio maggiore: l’uretra è più corta di quella dell’uomo e i batteri possono risalire facilmente nella vescica.

(Per approfondire leggi qui: Cistite, cosa è meglio bere con l’infezione in corso?)

Dopo la menopausa la donna è ancora più esposta al rischio di cistite: «Con il calo del livello ormonale, in particolare degli estrogeni e anche a livello locale, si modifica l’habitat della flora batterica. Inoltre – sottolinea il dottor Saita – si riduce il tono dei tessuti dell’uretra e sono più frequenti le perdite di urina. Tutto questo rende la donna più vulnerabile alla contaminazione batterica».

 

 

La prevenzione

I consigli utili per contenere il rischio di cistite dopo la menopausa comprendono anche le raccomandazioni date alle donne in età fertile: «È importante svuotare la vescica completamente e quando si avverte lo stimolo; mantenere una buona idratazione per la diuresi; seguire una dieta ricca di fibre per scongiurare la stipsi e ridurre la presenza dei batteri nell’intestino; svuotare la vescica prima e dopo un rapporto sessuale; curare l’igiene intima».

Oltre a questi ce ne sono di mirati per le donne in post menopausa: «È possibile assumere dei farmaci per ripristinare l’habitat della flora batterica, ad esempio applicando delle pomate con estrogeni ad azione locale, e migliorare il tono dei tessuti dell’uretra. In questo modo – conclude il dottor Saita – si aumentano le difese dell’organismo contro la risalita dei batteri dall’uretra alla vescica».

(Per approfondire leggi qui: Cistite, in caso di recidive una mano dall’acido ialuronico)

Dott. Alberto Saita: