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Pazienti oncologici, cosa non dimenticare di mettere in valigia

13/07/2017

Non c’è motivo per cui i pazienti oncologici, in qualunque fase della terapia o dopo un intervento chirurgico, non possano pianificare come chiunque altro un periodo di vacanza o un viaggio per recuperare le forze, “cambiare aria” e rilassarsi lontano da casa – spiega la dottoressa Lorenza Rimassa, vice responsabile dell’UO di Oncologia Medica di Humanitas. – In base alla condizione clinica di ogni paziente, e dopo valutazione con l’oncologo per definire eventuali controindicazioni, anche per il malato oncologico può arrivare il momento di trascorrere un periodo di vacanza. Anche se fornire consigli generali è sempre difficile perché ogni paziente ha la sua personale esperienza con il tumore, la terapia e i suoi effetti indesiderati, tuttavia i pazienti oncologici possono soffrire durante i viaggi di qualche disagio tra cui ad esempio nausea, disturbi intestinali, stanchezza e mal di testa. Per evitare spiacevoli sorprese è quindi meglio cominciare a preparare con cura la vacanza sin dalla fase del viaggio, parlando con il proprio oncologo per ottenere gli opportuni consigli. Una volta ottenuto il parere favorevole del medico, in valigia non dovrebbero mai mancare alcuni farmaci, oltre alla terapia oncologica in atto come per esempio, la terapia ormonale o i farmaci biologici per via orale:

  •      paracetamolo, a scopo antalgico e antipiretico
  •      antibiotico, su indicazione dell’oncologo
  •      antinausea/vomito, sia in caso di nausea da viaggio, sia se la nausea è un effetto collaterale della terapia oncologica
  •      antidiarroici e farmaci per la stipsi, sia in caso di effetti collaterali della terapia, sia se tali condizioni sono correlate ai cambiamenti legati alla vacanza

Inoltre, nel caso si usino dispositivi come per esempio l’apparecchio della pressione o della glicemia, e si debbano tenere con sé farmaci iniettivi, non dimenticare di metterli in valigia o nel bagaglio a mano in caso di viaggi in aereo, tenendo conto anche del tipo di conservazione, come per esempio la borsa frigo, che alcuni farmaci richiedono. Inoltre, è importante richiedere al proprio oncologo di scrivere una breve relazione, da esibire in aeroporto o in caso di controlli, su patologia, trattamenti e cure in corso, indicando anche i numeri telefonici e riferimenti di persone da contattare in caso di necessità.

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