Stai leggendo Perché la temperatura sale di pomeriggio?

Magazine

Perché la temperatura sale di pomeriggio?

11/04/2017

Per capire perché la temperatura sale di pomeriggio è importante sapere che la temperatura del corpo umano, in condizioni normali, è di circa 36.8°C con 0.5°C in più o in meno che possono variare da persona a persona. Ne parliamo con il dottor Giovanni Covini, responsabile del servizio Check-up dell’ospedale Humanitas.

Anche in assenza di febbre, la temperatura del corpo presenta oscillazioni nelle diverse ore della giornata, con valori minimi al mattino e massimi nel pomeriggio raggiungendo anche i 37.3°C. Queste oscillazioni sono mediate dal ciclo circadiano del cortisone endogeno, cioè quello che noi produciamo durante le varie fasi del giorno; infatti al mattino circolano nel sangue elevate concentrazioni di cortisone che tendono ad abbassare la temperatura, ma nel pomeriggio i bassi valori di cortisone tendono a fare raggiungere temperature più alte sia in condizioni normali sia in condizioni patologiche, cioè di malattia, come durante la febbre. Se in condizioni normali la temperatura del corpo è mantenuta costante, indipendentemente dalla temperatura dell’ambiente esterno, grazie all’azione regolatrice svolta da un’area del cervello chiamata ipotalamo che bilancia la produzione di calore prodotta da organi e reazioni, come per esempio metabolismo basale, muscoli, fegato, e la dispersione di calore che avviene per la vasodilatazione della cute, la sudorazione o la respirazione, quando invece c’è febbre, la temperatura sale per generare calore che serve per potenziare il sistema immunitario contro gli agenti patogeni esterni, cioè virus o batteri.
La febbre è una risposta molto importante del nostro organismo durante la malattia perché da un lato aumenta la potenza del nostro sistema immunitario, cioè aumenta l’attività dei macrofagi, dei neutrofili e dei linfociti, e dall’altro riduce la virulenza e la proliferazione dei virus e batteri. Per sviluppare calore, la temperatura talvolta sale con i classici brividi, cioè violente contrazioni muscolari involontarie che generalmente insorgono all’improvviso e preannunciano, in uno stato infettivo, l’innalzamento della temperatura. Quando virus e batteri vengono fagocitati, cioè catturati dai i macrofagi, questi rilasciano sostanze chiamate pirogene che regolano ad una temperatura più alta il centro regolatore dell’ipotalamo. A questo punto, l’ipotalamo risponde inviando ai muscoli stimoli nervosi che fanno comparire il brivido. È proprio in questo momento, cioè quando insorgono i brividi che, in caso fosse necessario determinare l’agente responsabile dello stato febbrile, al paziente viene effettuato il prelievo di sangue chiamato emocoltura.

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita