Tumore alla mammella, perché un seno denso aumenta il rischio?

Che relazione c’è tra densità del seno e tumore alla mammella? Un seno è più denso quando la quantità di tessuto ghiandolare prevale sul grasso e questa condizione è associata a un incremento del rischio di sviluppare tale neoplasia. Secondo una recente ricerca della University of California di San Francisco (Usa) l’aumento del rischio legato alla densità mammaria sarebbe maggiore di quello correlato ad altri noti fattori come la familiarità, aver sviluppato lesioni benigne al seno o aver portato a termine la prima gravidanza dopo i 30 anni di età.

La ricerca è stata pubblicata su Jama Oncology. Il team ha valutato densità mammaria e rischio oncologico in oltre 200mila donne tra 40 e 74 anni di età arruolate in uno studio sullo screening del tumore al seno. Nella popolazione coinvolta sono state riscontrate circa 18mila diagnosi di tumore mammario. Il grado di densità è stato misurato servendosi degli standard internazionali che prevedono quattro categorie: A, seno quasi interamente grasso; B, seno con tessuto ghiandolare sparso ma prevalentemente grasso; C, seno moderatamente denso; D, seno composto per almeno il 75% da tessuto denso.

È emerso che la densità era il fattore di rischio più prevalente. Il 39,3% dei tumori al seno nelle donne in pre-menopausa e il 26,2% in quelle post-menopausa erano potenzialmente prevenibili se le pazienti avessero avuto un seno meno denso (categoria B invece che C e D).

(Per approfondire leggi qui: Tumore seno, rischio recidiva più basso con terapia ormonale decennale)

Perché sono state distinte le pazienti prima e dopo la menopausa? Perché la densità del seno tende a diminuire quando la donna esce dal periodo fertile, sebbene questa tendenza possa essere ostacolata dalla terapia ormonale sostitutiva. I seni sono infine più densi quando la donna è più giovane e quando l’Indice di massa corporea è sotto la soglia di obesità e sovrappeso.

Al di là dei risultati della ricerca, in che termini la densità aumenta il rischio di tumore alla mammella?

«La densità mammaria è legata a fattori genetici-costituzionali in primis e sicuramente influenzata da fattori ormonali permettendoci di distinguere le donne a grandi linee in due grosse categorie, cioè in pre-menopausa (pazienti con seno denso) e post menopausa (pazienti con seno meno denso/adiposo)», risponde la dottoressa Mariagiorgia Farina, radiologo dell’ospedale Humanitas.

«Maggiore componente tissutale ghiandolare è presente, più la ghiandola mammaria è esposta all’azione ormonale con conseguente “iperstimolazione” ed il tutto si traduce in aumentata proliferazione cellulare con possibile incremento del rischio di degenerazione verso alterazioni proliferative di varia “natura e gravità”».

(Per approfondire leggi qui: Tumore seno, rischio sale con una dieta ricca di grassi in adolescenza?)

Come e quando una donna può “scoprire” di avere il seno più o meno denso? «Seno denso è una definizione principalmente radiologica corrispondente a una valutazione di immagini mammografiche che rilevano mammelle con struttura prevalentemente fibrosa e ghiandolare e con minima o nulla componente adiposa. All’esame clinico un seno denso si presenta di consistenza nettamente aumentata; mediante esami diagnostici (mammografia ed ecografia) si può studiare in maniera completa la struttura mammaria e confermare il dato clinico».

In caso di grado di densità 4 come si monitora il rischio oncologico?

«Le donne che presentano mammelle molto dense in fase premenopausale – risponde la dottoressa Farina – dopo i 40 anni vengono indirizzate a controlli ecografici periodici annuali in quanto con struttura molto complessa e con possibili alterazioni strutturali non facilmente identificabili in primis mediante valutazione mammografica. Donne under 40 anni con mammelle molto dense vengono generalmente seguite mediante valutazioni ecografiche semestrali. A donne in post menopausa con seno denso viene proposto un controllo clinico mammografico ed ecografico annuale. Tali indicazioni valgono per tutte le donne che non presentano fattori di rischio per carcinoma mammario-ovarico (es. familiarità, mutazioni genetiche, terapie ormonali, radioterapie al torace)», conclude la specialista.

Redazione Humanitas Salute: