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Tumore al seno, non solo noduli: i segnali da non sottovalutare

27/12/2017

La presenza di un nodulo al seno non è l’unico campanello d’allarme che dovrebbe immediatamente spingere una donna a rivolgersi a un medico. La presenza di anomalie di forma della mammella, la cute a buccia di arancia, la retrazione del capezzolo o la presenza di secrezioni, arrossamento diffuso, ulcere cutanee, mastite, ingrossamento del braccio o noduli ascellari possono essere ulteriori segni della presenza di un tumore mammario. Secondo una recente ricerca inglese 1 donna su 6 ha riferito questi sintomi oltre ai noduli prima di ricevere una diagnosi di carcinoma.

Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa nel sesso femminile: ogni tre tumori maligni uno si sviluppa in questa sede, ma nella fascia d’età fino a 49 anni è ancora più frequente (41%). Il rischio di ammalarsi sale però con l’aumentare dell’età, pertanto è bene imparare a riconoscere eventuali sintomi sin da giovanissime per tenere sotto controllo costantemente la salute del proprio seno. Si stima che nel 2016 verranno diagnosticati in Italia circa 50mila nuovi casi di tumore mammario.

Un team di ricercatori dello University College of London (Regno Unito) ha analizzato i dati riferiti a oltre 2300 donne cui è stata fatta diagnosi di tumore al seno nel biennio 2009-2010 in Inghilterra. Di queste circa il 17% (1 caso su 6) aveva riferito altri sintomi oltre al nodulo, quello che più comunemente fa pensare il peggio alle donne. La ricerca è stata presentata all’ultima conferenza del National Cancer Research Institute inglese.

 

Non sempre però un nodulo è associato a una problematica di tipo oncologico

«Un nodulo può essere dovuto a variazioni della ghiandola mammaria in base al ciclo mestruale o può rivelarsi essere una formazione benigna come ad esempio una cisti», spiega il dottor Andrea Sagona, chirurgo senologo di Humanitas Cancer Center. «Anche alcuni degli altri sintomi – come la retrazione o addirittura la secrezione ematica dal capezzolo – non sono sempre associati al tumore mammario». Un discorso a parte per quanto riguarda invece il tema dolore mammario o mastodinia. Spesso questo sintomo allarma la paziente e la porta a rivolgersi al medico, ma la percentuale di tumori che vengono diangosticati sulla base del solo sintomo dolore è molto bassa, circa 6%.

L’ispezione e l’autopalpazione sono i mezzi che la donna, soprattutto giovane, ha a disposizione per notare questi segnali: «Mettersi davanti allo specchio può aiutare le donne a valutare la simmetria tra i due seni: la deformità del profilo mammario rispetto all’altro seno è un campanello d’allarme, così come la pelle a buccia d’arancia o il gonfiore ascellare o a un braccio, etc».

Cosa comportava la presenza di questi diversi sintomi nella popolazione coinvolta nello studio? Le donne che avevano ravvisato segnali diversi dal nodulo – hanno scoperto i ricercatori inglesi – tendenzialmente ritardavano la visita dal medico rispetto a chi aveva riscontrato solo un nodulo. Un comportamento analogo è stato scorto anche tra le pazienti con sintomi “misti”. Ulcere al seno, anomalie al capezzolo, infezioni o infiammazioni, gonfiori e dolori ascellari erano i sintomi che più di tutti portavano le donne ad aspettare più tempo prima di bussare alle porte del medico.

«Essere tempestive nel riferire i sintomi e nell’effettuare una visita senologica è invece fondamentale. È importante rivolgersi a uno specialista che saprà discernere le varie problematiche e prescrivere gli esami più appropriati per indagare fino in fondo quanto riscontrato», conclude lo specialista.

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