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Morbillo, rischio di complicanze maggiore di quanto stimato

02/11/2016

Il rischio di panencefalite subacuta sclerosante, una complicanza letale del morbillo, è maggiore di quanto si pensi. L’unico modo per prevenirla è vaccinarsi contro il morbillo. L’indicazione arriva da uno studio presentato alla IDWeek 2016 di New Orleans, una conferenza dedicata alla salute. La ricerca è stata realizzata dalla University of California Los Angeles.

La panencefalite subacuta sclerosante è un disordine neurologico fatale e può sorgere più tardi rispetto a quando si è contratto il morbillo. Raramente il virus del morbillo raggiunge il cervello ma, in ogni caso, può restare dormiente per anni e condurre poi a panencefalite subacuta sclerosante. Al momento i ricercatori non conoscono le cause della riattivazione del virus.

In precedenza, dicono gli autori dello studio, si pensava che il tasso di panencefalite fosse 1 caso su 100mila contagi; recenti ricerche ne hanno identificato invece uno inferiore, 1 su 1700, in Germania, tra i bambini che hanno contratto il morbillo prima dei 5 anni di età. Lo studio americano ha ulteriormente abbassato il tasso a 1 su 600.

In particolare i ricercatori hanno identificato 17 casi di panencefalite subacuta sclerosante in California tra il 1998 e il 2016, sorta ad anni di distanza dal morbillo, dai 3 fino ai 35 anni di età. Inoltre, fra i bambini della California che avevano contratto in patria il virus prima dei 5 anni 1 su 1387 è stato colpito da questa complicanza. In caso di contagio prima dei 12 mesi l’incidenza è stata di 1 su 609.

Il morbillo può essere eliminato

A ottobre l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha dichiarato le due Americhe libere da questa patologia, considerando naturalmente la trasmissione di tipo endemico. Resta invece il rischio di importazione del virus.

(Per approfondire leggi qui: Oms, le due Americhe sono libere dal morbillo)

Per evitare che l’agente patogeno responsabile del morbillo circoli è indispensabile che almeno il 95% degli individui idonei alla vaccinazione sia immunizzato. In questo modo si proteggono anche quelle persone che ancora non hanno ancora i requisiti per la vaccinazione o non possono vaccinarsi perché immunocompromessi, per esempio. È la cosiddetta “immunità del gregge”.

Il consiglio dei ricercatori è di non esporre i bambini americani che non hanno ancora ricevuto le due dosi di vaccino contro il morbillo nelle Regioni in cui invece il rischio di contagio è alto. Tra queste l’Europa. In Italia – ricorda il ministero della Salute – la soglia di sicurezza del 95% non è stata raggiunta. Le coperture vaccinali a 24 mesi contro morbillo e rosolia riferite al 2015 sono infatti scese all’85,3% dal 90,5% del 2013. Con quale effetto? Il calo nelle coperture vaccinali “comporterà un accumulo di suscettibili” per malattie in Italia ancore endemiche come morbillo, dicono gli esperti del ministero.

(Per approfondire leggi qui: Vaccini, nel 2015 coperture ancora sotto la soglia di sicurezza)

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