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Vaccini, nel 2015 coperture ancora sotto la soglia di sicurezza

11/10/2016

Sempre meno bambini vaccinati. Anche nel 2015 in Italia è continuato il calo delle coperture vaccinali a 24 mesi in quasi tutte le Regioni e Province autonome. Sotto la soglia di sicurezza, quella che assicura la cosiddetta “immunità di gregge” e protegge anche chi non può vaccinarsi, le coperture per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B. Preoccupano soprattutto i dati relativi alle vaccinazioni per morbillo e rosolia: in due anni, dal 2013 al 2015, le coperture sono scese dal 90,5% all’85,3%.

I dati sono stati comunicati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute e si riferiscono ai nati nel 2013. La tendenza alla diminuzione riguarda tanto i vaccini obbligatori quanto quelli raccomandati. Ecco alcuni numeri. Il vaccino anti-poliomielite è stato somministrato in media al 93,4% della popolazione di riferimento, solo in 6 Regioni (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna) si supera la soglia del 95%. Per l’epatite B si è a quota 93,2%, per l’Haemophilus influenzae (Hib) al 93,03%.

Calo anche da coperture vaccinali a 36 mesi

Considerando la copertura vaccinale media per polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib si centra quota 93,4%, sempre in flessione negli ultimi tre anni: 96,1% del 2012, 95,7% 2013 e 94,7% nel 2014. Dal 2013 si sta dunque registrando un calo continuo, “con il rischio di focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto controllo e addirittura ricomparsa di malattie non più circolanti nel nostro Paese”, sottolinea il ministero.

(Per approfondire leggi qui: Vaccini, in calo le coperture in età pediatrica)

Ancora più marcata la riduzione dei numeri dei bambini vaccinati contro morbillo e rosolia, scesi all’85,3% nel 2015: rispetto al 2013 si sono persi ben 5 punti percentuali. Questa flessione piuttosto significativa potrebbe far fallire il Piano globale di eliminazione messo a punto dall’Organizzazione mondiale della Sanità: per dichiarare l’eradicazione di una malattia è necessario infatti che tutti i Paesi siano dichiarati “liberi”.

La direzione ha anche diffuso i dati relativi alle coperture a 36 mesi sempre con riferimento al 2015, un dato con cui è possibile includere anche chi era sfuggito alle ultime rilevazioni perché inadempiente. Vaccinarsi in ritardo, avverte il ministero, espone i più piccoli a un rischio inutile di contrarre malattie infettive anche pericolose. Il calo è confermato anche da queste rilevazioni.

Aumenti delle coperture per vaccini contro meningococco e pneumococco

In Italia morbillo, rosolia e parotite sono ancora malattie endemiche e il calo delle coperture non fa altro che far aumentare il numero di “suscettibili” con il rischio di focolai anche estesi come gli anni passati (nel 2013 oltre 2200 casi) Inoltre, sempre a fronte di questa vulnerabilità, aumenta il rischio di casi sporadici autoctoni di malattie da noi non presenti come polio e difterite in caso di importazione di malati o portatori di agenti batterici.

(Per approfondire leggi qui: Oms, le due Americhe sono libere dal morbillo)

Le uniche eccezioni si registrano per le vaccinazioni contro pneumococco e meningococco con lievi incrementi rispettivamente del 3,6% e dell’1,5 nel periodo 2014-15, con ampie differenze regionali. L’aumento ha riguardato in particolare quelle Regioni dove le coperture erano basse nel 2013 mentre altrove ci sono state delle diminuzioni.

Il ministero della Salute è impegnato in attività come lo sviluppo delle anagrafi vaccinali informatizzate e in campagne di comunicazione e promozione delle vaccinazioni anche per contrastare i movimenti d’opinione che si oppongono ai vaccini. Queste iniziative potrebbero arginare la disaffezione verso un fondamentale strumento di prevenzione e ridurre il numero dei bambini non immunizzati.

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