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Denti del giudizio, quando vanno rimossi?

06/10/2016

Non fanno male e non comportano alcun problema: i denti del giudizio vanno tolti anche in questo caso? Una revisione di studi prodotti sull’argomento non sembrerebbe offrire molte evidenze a supporto di questa pratica se la presenza del dente del giudizio è asintomatica. La ricerca, il cui autore principale è un docente del Radboud University Medical Center di Nijmegen (Paesi Bassi), è stata pubblicata su Cochrane Database of Systematic Reviews.

Nella revisione è stato analizzato uno studio inglese condotto su 164 uomini che non aveva ravvisato differenze sostanziali fra chi aveva subito l’estrazione dei denti del giudizio e chi invece l’aveva ancora in sede. Uno studio americano condotto su 416 uomini ha visto invece che gli uomini con il dente del giudizio incuneato avrebbero corso probabilmente un maggior rischio di gengivite del molare adiacente rispetto a chi l’avesse rimosso.

I denti del giudizio sorgono tra i 17 e i 26 anni. O meglio possono spuntare, come spiega il dottor Alfonso Pricolo, odontoiatra dell’ospedale Humanitas: «Sebbene sia scritto nel nostro DNA che i denti debbano essere 32, per motivi evolutivi il nostro apparato stomatognatico si è ridotto. Questo perché nel corso dei millenni ci siamo abituati a masticare cibi sempre meno duri».

(Per approfondire leggi qui: Perché in gravidanza aumentano i problemi a denti e gengive?)

Spuntando, i denti del giudizio possono causare dolore, rigonfiamento, problemi alle gengive: in questi casi è piuttosto pacifico che vadano estratti. «Se il dente del giudizio, l’ottavo molare, è posizionato in modo tale da causare dolore, se incontra difficoltà nell’eruzione (la cosiddetta disodontiasi), se è colpito da carie o se mette a rischio la salute del dente adiacente, dove può sorgere una tasca parodontale, allora si interviene con la rimozione».

Se non ci sono sintomi né rischi, come ci si comporta? I denti del giudizio vanno tolti?

«É una decisione che viene presa dallo specialista odontoiatra. Ogni caso è diverso dagli altri. Ricordiamo che si tratta sempre e comunque di un intervento chirurgico per cui vanno valutati pro e contro. C’è comunque una scuola di pensiero che preferisce lasciar lì il dente del giudizio se ben posizionato nella cavità orale e con un buon punto di contatto con il dente davanti».

«Un vantaggio della rimozione del dente del giudizio, in ogni caso, è una sorta di guadagno in termini di igiene orale. Raggiungere con il filo interdentale lo spazio tra il settimo e l’ottavo molare è infatti piuttosto difficoltoso», ricorda il dottor Pricolo.

(Per approfondire leggi qui: Filo interdentale: perché, come e quando usarlo?)

In caso di rimozione dei denti del giudizio cosa fare?

«La persona dovrà evitare di ingerire alimenti e bevande calde per i due giorni seguenti l’operazione perché il calore potrebbe incrementare la presenza di batteri; dovrà applicare del ghiaccio e ricorrere ad antidolorifici solo se necessario. Il medico prescriverà una terapia antibiotica e raccomanderà di risciacquare la bocca con un collutorio a base di clorexidina», conclude lo specialista.

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