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Oms, il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata

28/09/2016

Smog globale. La quasi totalità della popolazione mondiale vive in aree dove la qualità dell’aria eccede i limiti di sicurezza definiti dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Per la precisione il 92%. È la stessa organizzazione a diffondere il dato dopo aver applicato un modello più preciso per il monitoraggio dell’aria e la valutazione dell’impatto dello smog sulla salute.

Sono 3 milioni i decessi che ogni anno possono essere associati all’esposizione all’inquinamento atmosferico. Quello indoor può essere parimenti dannoso: è stato stimato per il 2012 un totale di 6,5 milioni di decessi (poco meno del 12% di tutti i decessi a livello globale). 9 morti su 10 riguardano i Paesi a basso e medio reddito e nel 94% dei casi sono dovuti a malattie non trasmissibili: malattie cardiovascolari, ictus, broncopneumopatia cronico-ostruttiva e tumore ai polmoni, con le fasce di popolazione più vulnerabili – bambini, donne e anziani – quelle maggiormente esposte, fa sapere l’Oms.

Il limite per il particolato fine PM2,5 è 10 μg/m3

«L’associazione tra l’ictus cerebrale e l’inquinamento atmosferico è stata confermata da diversi studi condotti in aree urbane ed extraurbane. Lo smog è un fattore di rischio ictus per via dell’immissione in circolo delle polveri sottili nel sistema cardiocerebrovascolare», ricorda la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Smog e colesterolo, a Milano e Torino cuore e cervello più a rischio)

Ma quali sono le fonti di inquinamento? Si va da mezzi di trasporto inefficienti a combustibili domestici alle attività industriali sebbene non tutte le fonti di inquinamento siano associate all’attività umana. Da questi fonti viene emesso nell’atmosfera il particolato fine, particelle dal diametro di almeno 2,5 micrometri (PM2,5). Il limite fissato dall’Oms è pari a 10 μg/m3 (media annua).

In Italia lo smog colpisce in particolare la Pianura Padana

Il nuovo modello dell’Oms, sviluppato in collaborazione con la University of Bath (Regno Unito), si è servito di misure satellitari e monitoraggio terrestre in oltre 3mila postazioni, tanto in campagna quanto in città.

Come mostra la mappa interattiva fornita dall’organizzazione in Italia i limiti vengono superati in tutta la Penisola. Si vedono solo pochi “puntini” verdi corrispondenti a siti di monitoraggio in cui la concentrazione di smog è inferiore alla soglia dell’Oms. Le aree più inquinate sono al Nord, nella Pianura Padana. La concentrazione mediana annua di particolato fine PM2,5 è 17 nelle aree urbane e rurali (valore minimo 12, massimo 25) e 18 nelle aree urbane (min. 13, max 26).

(Per approfondire leggi qui: Mamme che respirano smog, neonati a rischio asma?)

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