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Smog e colesterolo, a Milano e Torino cuore e cervello più a rischio

02/09/2016

Smog e colesterolo sono un mix molto pericoloso per la salute cardiovascolare. Laddove i livelli di inquinamento atmosferico sono maggiori il rischio per cuore e cervello aumenta. Ad esempio nelle grandi città del Nord come Milano e Torino: qui l’invecchiamento del cervello è quattro volte più rapido che a Roma.

L’indicazione arriva da Alberico Catapano, presidente della European Atherosclerosis Society, la società europea per lo studio dell’aterosclerosi, che richiama i risultati di diversi studi e i dati sulle polveri sottili diffusi dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Milano e Torino si trovano proprio in un’area fra le più inquinate d’Europa, la Pianura Padana, come certificato di recente dall’Agenzia europea per l’ambiente. Milano, assieme a Brescia, Monza e Torino oltrepassa il limite europeo di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria di particolato fine.

(Per approfondire leggi qui: Oms, smog e ambienti contaminati causano oltre 12 milioni di morti)

Stiamo parlando delle polveri sottili PM2,5, quelle con diametro inferiore a 2,5 μm, che assieme ad altre sostanze come biossido d’azoto e all’ozono sono disperse nell’atmosfera determinando i livelli di inquinamento. Ma perché sono pericolosi per la salute? Perché queste particelle non visibili a occhio nudo entrano in circolo nel sangue, portano a una reazione infiammatoria e determinano un aumento della tendenza del sangue a coagulare. Inoltre il particolato fine favorirebbero anche il processo ateriosclerotico, con le pareti dei vasi sanguigni che diventano più spesse. E se le arterie, coronarie o carotidi ad esempio, sono già minacciate dalla presenza del colesterolo ecco che cuore e cervello sono in pericolo.

Smog è riconosciuto come fattore di rischio di ictus cerebrale

«Il particolato ultrafine inalato ad alti tassi non solo può causare disturbi all’apparato respiratorio ma anche al sistema cardiovascolare. Le strutture alveolari, raggiungibili dalle particelle inalate più piccole, sono circondate da una fitta rete di capillari: da qui le sostanze possono entrare in circolo nel sangue e giungere in tutto l’organismo con effetti nocivi», spiega il dottor Michele Ciccarelli, responsabile del reparto di Pneumologia dell’ospedale Humanitas.

(Per approfondire leggi qui: Smog, donne in gravidanza a rischio di parto prematuro?)

Pertanto aumenta il rischio di trombosi e di malattie a carico di cuore e cervello: «Lo smog è un fattore di rischio ictus per via dell’immissione in circolo delle polveri sottili nel sistema cardiocerebrovascolare», ricorda la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile dell’Unità operativa di Neurologia d’urgenza e Stroke Unit di Humanitas.

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