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Tumore ovarico, meno decessi grazie all’uso della “pillola”

31/10/2016

Il numero di decessi è in calo grazie all’uso dei contraccettivi orali. Tra il 2002 e il 2012 il tasso di mortalità rilevato in Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia è sceso e le previsioni per gli anni a venire sembrerebbero confermare questa tendenza al ribasso. Lo sostiene una ricerca realizzata da ricercatori dell’Università di Milano e dell’Istituto “Mario Negri” di Milano, pubblicata su Annals of Oncology.

La ragione principale è da rinvenire, dicono gli autori, nell’uso della “pillola” e, pare, anche nel declino del ricorso alla terapia ormonale sostitutiva per il controllo dei sintomi della menopausa. I dati sono stati ricavati dagli archivi dell’Organizzazione mondiale della Sanità a partire dal 1970.

In 28 Stati europei il tasso di mortalità per tumore ovarico è diminuito del 10% dal 2002 al 2012, sebbene disomogeneo: si va dall’apparente aumento della mortalità della Bulgaria a un calo molto maggiore della media in Gran Bretagna (-22%), Danimarca e Svezia (-24%). In questi Paesi le donne hanno cominciato ad assumere contraccettivi orali già dagli anni ’60, così come negli USA, dove il calo è ancora più vistoso: 16%. In Canada dell’8%, in Giappone (dove il numero di decessi era comunque inferiore a quello di altri Paesi) del 2%. Peggiore la situazione in America Latina, dove in alcune nazioni c’è stato addirittura un aumento della mortalità.

(Per approfondire leggi qui: Tumore alle ovaie, ormoni anti menopausa tra i fattori di rischio)

Queste differenze riflettono abitudini consolidate diverse tra i continenti: in Europa l’uso dei contraccettivi orali s’è fatto più uniforme dagli anni ’90, mentre in Giappone il ricorso a questi presidi è inferiore. Inoltre, aggiunge uno dei ricercatori, sembra aver pesato l’allontanamento della terapia ormonale sostitutiva in menopausa.

E nei prossimi anni? Secondo le stime, è atteso un calo della mortalità per tumore ovarico del 15% negli Usa e del 10% in Europa fino al 2020.

In che modo l’uso di contraccettivi orali può aver inciso sul calo della mortalità per tumore ovarico?

Tra i fattori di rischio di sviluppare il tumore ovarico va considerata la storia riproduttiva della donna. Infatti ovulazioni ripetute sembrano essere associate a un rischio maggiore di contrarre la malattia, mentre la gravidanza sembra essere un fattore protettivo. Allo stesso modo l’impiego dei contraccettivi orali può avere un impatto sulla riduzione della mortalità per tumore ovarico verosimilmente per una riduzione del numero di ovulazioni. L’impiego sempre più diffuso dei contraccettivi orali può quindi avere avuto un impatto sul calo della mortalità per questo tipo di neoplasia.

Che ruolo gioca la terapia ormonale sostitutiva

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) in menopausa è correlata a un rischio aumentato di patologie cardiovascolari, tumori del seno e dell’ovaio. Alla luce di questo, negli ultimi anni l’impiego della TOS si è progressivamente ridotto, con conseguente riduzione della mortalità per questo tipo di neoplasia.

Quali stili di vita possono seguire le donne per fare prevenzione oncologica?

Un corretto stile di vita è importante per ridurre il rischio di sviluppare ricadute o nuove malattia: è quindi consigliabile non fumare o smettere di fumare; controllare il consumo di alcool, seguire un’alimentazione sana, fare attenzione al peso corporeo e svolgere regolarmente un’attività fisica.

(Per approfondire leggi qui: Cancro, seguire le linee guida funziona: il rischio scende)

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