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Hai parcheggiato lontano? Meglio! Così si combatte la sedentarietà

04/07/2016

La prossima volta che sarai sul punto di disperare per aver parcheggiato troppo lontano, ripensaci: questo è un buon modo per contrastare la sedentarietà. Lasciare l’auto in un punto più distante dal luogo che devi raggiungere ti permette di camminare, tanto all’andata quanto al ritorno e magari di controbilanciare le ore che passi al volante. E non sarebbe male. Secondo uno studio della Australian Catholic University, infatti, le persone che guidano un ora o più al giorno hanno un peso corporeo e un girovita maggiori di chi invece in auto ci sta fino a 15 minuti.

I ricercatori hanno valutato le abitudini di 2800 adulti, ovvero per quanto tempo guidassero, e i valori di alcuni parametri come l’Indice di Massa corporea (Imc), il girovita e altri fattori di rischio cardio-metabolico.

(Per approfondire leggi qui: Sedentarietà, ogni occasione è buona per combatterla)

È emerso che chi passava su strada oltre un’ora al giorno aveva un Imc maggiore di 0,8 punti (equivalente a 2,3 kg per una persona alta 1 metro e 70) e un girovita più largo di 1,5 centimetri. In altre parole, stare molto tempo alla guida è associato a una maggiore presenza di grasso addominale e a un profilo di rischio cardio-metabolico più preoccupante. Con un aggravante per gli uomini: rispetto alle donne, i maschietti hanno più probabilità di dover cambiare taglia dei pantaloni se guidano per molto tempo.

Lo studio è stato pubblicato su Preventive Medicine. Approfondiamo l’argomento con i professionisti di Humanitas.

Chi ha del tempo a disposizione lo sfrutti per muoversi

Passare molto tempo alla guida è una delle misure della sedentarietà ed è stato correlato anche da precedenti ricerche all’Indice di Massa corporea e al girovita, due parametri del rischio cardiovascolare. Ma è necessario distinguere tra chi è obbligato a guidare per lunghi tragitti e ha poco tempo a disposizione per cercare di spezzare la catena della sedentarietà e chi invece sceglie di restare inattivo mettendosi alla guida anche quando potrebbe non farlo e che orienta il resto della sua giornata all’inattività.

(Per approfondire leggi qui: Cervello, la sedentarietà lo fa “restringere”?)

Bisogna dunque guardare alle diverse tendenze personali. Chi ha del tempo prezioso a disposizione lo usi per tenere un atteggiamento attivo, non solo dedicandosi all’attività fisica ma semplicemente muovendosi.

Cosa fare per compensare il tempo che si passa in auto?

Si può prendere l’auto e parcheggiare a una stazione di scambio con la metropolitana; parcheggiare lontano, non proprio sotto il luogo verso il quale si è diretti e andare a piedi; ma anche fare le scale e non prendere l’ascensore; muoversi quando si è al telefono e non restare inchiodati alla scrivania.

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