Fiorisce l’Azalea della ricerca: l’impegno di Airc per i tumori femminili

Da oltre 30 anni, l’Airc, l’Associazione italiana per la Ricerca sul cancro che lo scorso anno ha festeggiato mezzo secolo di attività, raccoglie fondi per sostenere i suoi scienziati con l’Azalea della Ricerca. Per la Festa della Mamma, il prossimo 8 maggio, il fiore ritorna in 3600 piazze di tutta Italia. Pochi giorni prima, il 5 e 6 maggio, sarà possibile acquistare l’azalea dallo splendido colore rosa presso l’ospedale Humanitas.

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E il rosa è anche il simbolo dell’universo femminile. Acquistando l’Azalea della Ricerca, infatti, si aiuta l’associazione a combattere la sua battaglia contro i tumori femminili. Con almeno 15 euro si è al fianco dell’Airc e del suo impegno a trovare diagnosi sempre più precoci e trattamenti più adeguati da trasferire, nel più breve tempo possibile, dal laboratorio al paziente. “L’area dei tumori femminili è una priorità per Airc. Nel 2016 abbiamo investito 12 milioni e 400 mila euro per 111 progetti e 27 borse di studio per la cura di tumore a seno, ovaio, endometrio e cervice uterina”, sottolinea Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico Airc.

Aumentati tassi di sopravvivenza per il tumore al seno

Il tumore al seno è il tumore più frequente nel sesso femminile ed è anche la prima causa di decesso per cancro fra le donne. Assieme alle neoplasie degli organi riproduttivi colpisce in totale ogni anno oltre 63mila donne. Ma quello al seno è anche la forma di tumore in cui la ricerca ha ottenuto i risultati migliori, fa sapere l’Airc, portando la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi dal 78% all’87% negli ultimi due decenni. Ma la ricerca va avanti anche perché, nonostante questi traguardi, l’incidenza di questa forma di tumore è in aumento fra le giovani donne, nella fascia di età 30-40 anni (Fonte dati “I numeri del Cancro in Italia 2015”).

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I tumori nelle donne sono ancora più pericolosi perché mettono a rischio anche la loro fertilità. Su questo fronte, nel tentativo di preservare la fertilità dagli effetti dei trattamenti oncologici, l’impegno dei ricercatori è costante. L’Italia è stata tra i primi Paesi al mondo a effettuare degli studi per proteggere il benessere riproduttivo delle pazienti colpite da cancro. Questi protocolli sono stati messi a punto grazie agli investimenti di Airc che, complessivamente, nell’ultimo triennio, ha sostenuto con oltre 44 milioni di euro ben 404 progetti di ricerca sui tumori femminili.

Redazione Humanitas Salute: