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Scrivere con gli occhi: la storia di Massimo

16/02/2016

Da Modena all’India e di nuovo a Modena. Sono le tappe del viaggio che ha portato Massimo D’Alonzo, “malato di Sla di lungo corso” che da alcuni mesi ha “l’occhio che scrive”, a partecipare al Modena Buk Festival, festival della piccola e media editoria in programma nella città emiliana.

Sedici anni fa la diagnosi di sclerosi laterale amiotrofica, poi il viaggio in India, determinante per accettare il nuovo corso della sua vita, e quindi il debutto da scrittore. La sua opera prima si chiama “Maria Extra Vergine”, edito da Campi di Carta e presentato alla rassegna editoriale modenese. Di lui ha parlato anche il Corriere della Sera; il direttore del quotidiano milanese Luciano Fontana ha rilanciato con un tweet la sua storia.

Un libro scritto con gli occhi, con l’aiuto di Dorina

La Sla ha portato per otto volte l’autore dalla provincia di Modena in India, dove è arrivato grazie all’aiuto dei suoi amici: «Lì ha scoperto gli insegnamenti della guida spirituale Sai Baba, grazie a cui ha capito che la malattia è solo una fase transitoria della sua esistenza e che lo porterà a un passaggio successivo. Dopo aver acquisito tale certezza era di nuovo sereno e desideroso di vivere», dice Dorina alla Gazzetta di Modena. Dorina è il suo angelo custode, la sua assistente domiciliare con la quale Massimo D’Alonzo ha adottato Gastone, un cagnolino, e Mario, un maialino vietnamita.

(Per approfondire leggi qui: Sla e calcio, quali legami?)

Il libro l’ha scritto con un puntatore oculare. Sono piccole storie preistoriche molto divertenti e “dal grande potere evocativo e onirico”, dice il suo ideatore. “Io credo che quello che cambia la nostra vita, la vita di chi come me ha una malattia inguaribile e che regredisce inesorabilmente, sia l’Amore. Non c’entrano i soldi, c’entra solo l’Amore per continuare a vivere con un corpo inutile, c’entra la voglia di vivere, di farsi aiutare, avere degli appigli per vivere un altro giorno. Grazie per avermi letto, grazie per non fare finta che io non esista”, dice Massimo D’Alonzo presentando il suo libro.

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