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Artrite psoriasica, un aiuto dai farmaci anti-colesterolo?

09/12/2015

Dalle statine un aiuto per il trattamento dell’artrite psoriasica. Se n’è discusso nel corso dell’ultimo congresso annuale dell’American College of Rheumatology a San Francisco. A parlare dell’associazione tra artrite psoriasica e salute cardiovascolare è il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università di Milano.

L’artrite psoriasica è una malattia reumatica infiammatoria cronica che può manifestarsi nei pazienti colpiti da psoriasi ma anche in chi ha un familiare di primo grado con la malattia cutanea e può interessare diverse articolazioni. Nella maggior parte dei casi insorge dopo una diagnosi di psoriasi.

(Per approfondire leggi qui: Psoriasi, 1 paziente su 2 non segue le indicazioni del medico)

«I pazienti colpiti da artrite psoriasica – spiega lo specialista – hanno un maggior rischio di avere anche la sindrome metabolica, ovvero un insieme di alterazioni associate alla resistenza all’insulina, al sovrappeso e infine a un maggior rischio cardiovascolare. Tra queste c’è la dislipidemia, ovvero alti livelli di grassi circolante nel sangue (colesterolo e trigliceridi). In modo sorprendente, l’uso di statine, i farmaci somministrati per controllare il livello lipidico, potrebbe avere un effetto benefico anche per l’artrite psoriasica».

(Per approfondire leggi qui: Sindrome metabolica, rischio infarto per un italiano su tre)

Uno studio pubblicato pochi mesi fa su The Journal of Rheumatology ha dimostrato proprio come molti pazienti affetti da artrite psoriasica coinvolti nella ricerca presentassero i sintomi della sindrome metabolica: ad esempio il 43,5% presentava un alto livello di trigliceridi. In generale 4 pazienti su 5 manifestavano almeno quattro sintomi della sindrome metabolica.

In che modo le statine sarebbero un alleato per la terapia dell’artrite psoriasica?

«Oltre a ridurre il rischio cardiovascolare, le statine, per un meccanismo non del tutto ancora noto, possono contribuire a migliorare lo stato infiammatorio», risponde il professor Selmi.

Cosa dimostra questa associazione? «Nella malattia psoriasica lo stato infiammatorio generale è caratterizzato da una sorta di continuum che va dalla pelle alle articolazioni al sistema cardiovascolare. Si tratta di un’evidenza che getta un altro ponte fra metabolismo e l’immunità (a un migliore metabolismo è associato un migliore stato infiammatorio) e che deve spingerci a considerare sempre più il paziente come un soggetto unico e non in modo parziale alla luce delle patologie che lo affliggono».

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