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Insonnia, rischio genetico più alto per le donne

22/10/2015

L’insonnia è ereditaria: tra i fattori di rischio, infatti, c’è anche la predisposizione genetica. La conferma arriva da uno studio della Virginia Commonwealth University (Stati Uniti) che ha dimostrato come i geni possono svolgere un ruolo importante nello sviluppo dell’insonnia in particolare tra le donne.

I ricercatori si sono serviti dei dati di circa 7500 pazienti raccolti in un database dello Stato americano. I pazienti erano gemelli ed erano affetti da disturbi psichiatrici. Le informazioni relative alle loro condizioni di salute sono state ricavate da questionari autosomministrati. Dall’esame dei dati è emerso che per l’insorgenza dei sintomi dell’insonnia la predisposizione genetica conta in circa il 59% delle donne e in circa il 38% degli uomini. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Sleep.

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Predisposizione genetica solo uno dei fattori di rischio

Cosa dimostrano questi dati? A rispondere è il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB. «La ricerca conferma le evidenze scientifiche e i dati disponibili sulla diffusione dell’insonnia nei pazienti. La predisposizione genetica è solo uno dei fattori di rischio: le cause dell’insonnia sono molteplici».

Quali sono gli altri fattori di rischio per l’insonnia?

«Possiamo distinguere cinque tipi di insonnia: quella legata a situazioni di stress, la cosiddetta insonnia situazionale, dallo stress sul lavoro a un cambio di fuso orario; poi c’è l’insonnia causata dall’abuso di farmaci, soprattutto quelli psicotropi che modificano la funzionalità del sistema nervoso; l’insonnia può essere poi conseguenza di disturbi psichici come l’ansia o la depressione».

«Ancora, ci possono essere le cosiddette insonnie organiche, che sorgono a seguito di qualche disturbo o malattia, pensiamo ai disturbi intestinali come il reflusso gastroesofageo, o alle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Infine l’insonnia può essere una conseguenza delle malattie del sonno, come la sindrome delle apnee morfeiche o la sindrome delle gambe senza riposo».

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Il peso della genetica è rilevante in un tipo particolare d’insonnia, l’insonnia familiare fatale: «É una patologia causata da un agente infettivo di natura proteica, un prione, che altro non è che una mutazione genetica. Si tratta fortunatamente di una condizione molto rara, che si manifesta in età adulta, in cui l’insonnia è totale e non risponde a nessun trattamento», spiega lo specialista.

Tornando all’insonnia, quali sono i suoi sintomi?

«L’insonne vero è colui che ha difficoltà ad addormentarsi, che si sveglia di notte e che infine si risveglia precocemente. Ma complessivamente c’è una proporzione simile tra persone insonni che presentano solo uno di questi problemi: difficoltà ad addormentarsi, a dormire con continuità e a risvegliarsi quando desiderano», conclude il dottor Tullo.

 

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