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Cervicale, sfatiamo i falsi miti

22/09/2015

Cervicale”, e tutti drizzano le antenne. La “cervicale” è infatti uno dei disturbi comuni più temuti a tutte le età: è molto diffuso e interessa almeno il 10% della popolazione. Ma di “cervicale” si sa tutto? Quanto c’è di scientificamente valido e quanto appartiene invece alle credenze popolari?

Una corrispondenza dall’Italia della Bbc di qualche anno fa ironizzava bonariamente sul fatto che la “cervicale” fosse un disturbo tipicamente nostrano, addirittura in inglese non c’è una parola equivalente. Ebbene, cervicale non è altro che sinonimo di cervicalgia.

Cos’è la cervicalgia?

«Un dolore alla zona cervicale, la parte di colonna vertebrale che decorre nel capo», risponde la dottoressa Lara Castagnetti, specialista in Medicina fisica e riabilitativa e osteopata dell’ospedale Humanitas. «Per far chiarezza, diciamo che la “cervicale” o cervicalgia non è una diagnosi ma un sintomo di patologie che interessano le vertebre e i dischi vertebrali o i muscoli a tale livello».

Quali sono le cause della “cervicale”?

«Il dolore nasce perché, ad esempio, si soffre di artrosi o di ernie discali oppure perché i muscoli si possono irrigidire a causa di posture errate. Queste vengono assunte per lunghi periodi anche per “colpa” della tecnologia, con il capo chino e le spalle ricurve su smartphone e tablet».

Un dolore “cervicale” può causare mal di testa?

«Le contratture muscolari possono accompagnarsi a una cefalea di tipo tensivo, non scatenarla. Queste sono infatti frequenti in chi ha cefalea, ma non ne sono causa: la cefalea tensiva è legata a una serie di tensioni non solo muscolari», sottolinea la specialista.

Mamme e nonne spesso ripetono di non uscire con i capelli bagnati per evitare “colpi d’aria” e poi soffrire di “cervicale”. Sono solo credenze popolari? «Una persona in salute, che non soffre di stress o di disturbi come ernie discali, può stare al sicuro. Se un soggetto ha l’artrosi o delle contratture muscolari, allora può risentire di uno sbalzo di temperatura. Un colpo d’aria o anche il cambio del tempo non provocano cervicalgia ma accentuano qualcosa che già c’è».

Anche lo stress rientra tra le cause della cervicalgia: «La zona cervicale, più di altre, risente maggiormente dello stress. I muscoli delle spalle si contraggono e sono tenuti “in alto” per tanto tempo».

I trattamenti servono solo a risolvere le tensioni muscolari?

«La migliore terapia prevede un intervento su un doppio binario. Oltre al rilascio muscolare, che si può ottenere con yoga o esercizi di stretching, si lavora anche sull’aspetto dello stress psicologico. I trattamenti osteopatici, ad esempio, puntano proprio a diminuire l’iperattività della componente ortosimpatica del sistema nervoso autonomo che aumenta con lo stress e stimolare quella parasimpatica che invece è legata al rilassamento. Anche una semplice camminata di mezz’ora al giorno può lavorare sulla componente ortosimpatica e contrastare lo stress», conclude la dottoressa Castagnetti.

 

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