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Benessere

“Cervicale”, l’insidia dell’estate con l’aria condizionata

26/06/2015

Con l’aria condizionata, il fatidico colpo d’aria alla “cervicale” è un’insidia per chiunque. Una saetta di aria fredda può colpire in particolare collo e schiena. In quanti si passano una mano sul collo o sulle spalle dopo essere stati per un po’ in un ambiente climatizzato o a diretto contatto con un ventilatore? In estate è una scena piuttosto comune.

Un colpo di freddo può facilmente mettere ko: «Il freddo e gli sbalzi di temperatura con una brusca diminuzione delle temperature, possono scatenare la cervicalgia, ovvero un dolore localizzato alla zona cervicale. Il collo è infatti l’area più esposta al getto d’aria condizionata: i muscoli si contraggono e si prova dolore», spiega la dottoressa Lara Castagnetti, specialista in Medicina fisica e riabilitativa e osteopata dell’ospedale Humanitas.

«Spesso il “torcicollo” o la cosiddetta “cervicale” possono accompagnarsi anche a una forma di cefalea. Le contratture muscolari – aggiunge la dottoressa – inducono a volte capogiri e mal di testa».

Chi soffre di artrite o artrosi deve evitare aria condizionata e ventilatore?

«Il dolore causato dal freddo è più di natura muscolare che articolare, ma chi soffre di questa condizione deve comunque prestare attenzione. Il freddo è infatti un’aggravante: questo dolore si somma a quelli già esistenti», risponde la specialista.

Quali sono le articolazioni più sensibili? «Sicuramente quelle dalla schiena. Questo perché le articolazioni della colonna vertebrale hanno una muscolatura che svolge un ruolo importante per il mantenimento della postura. Se si contraggono questi muscoli, allora ne risentono anche le articolazioni».

Come ci si può difendere dall’aria condizionata?

«Coprirsi con una sciarpa, per esempio, o evitare di stare direttamente esposti al getto dell’aria condizionata, magari tenere le temperature un po’ più alte. Per il trattamento, invece, si può prendere un antiinfiammatorio, effettuare dei massaggi, dello stretching o sedute osteopatiche», risponde.

I massaggi sono efficaci? «Anche una seduta di massaggi può funzionare, ma con una precauzione: il massaggio deve essere molto dolce nel primo periodo; se è “violento” può infiammare ulteriormente il muscolo contratto. Stretching e allungamenti dolci vanno bene, così come il trattamento osteopatico, volto al rilascio dei muscoli e al riequilibrio fasciale, può essere una valida alternativa», conclude la dottoressa Castagnetti.

 

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