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Capire le cellule trasformiste per sconfiggere le metastasi

21/04/2015

Spesso le conseguenze negative di un tumore non si fermano nel momento in cui viene curato con esiti positivi o asportato. A distanza di anni dalle terapie che hanno interessato il tumore primario possono infatti sorgere complicazioni dovute alle metastasi, che rappresentano la causa di morte per il 90% dei pazienti.

Le metastasi altro non sono che tumori che si sviluppano in seguito a un tumore originario e si verificano quando le cellule di questo tumore primario colonizzano altri organi, vicini o lontani, spostandosi nell’organismo attraverso varie vie, tra le quali la principale è la circolazione sanguigna. In pratica le cellule tumorali abbandonano l’organo colpito, si immettono nei vasi sanguigni da dove ne escono per parcheggiarsi in una nuova area del corpo generando un nuovo tumore.

 

Si studia la metastasi nei tumori gastrointestinali

In Humanitas è al lavoro il progetto “Alla ricerca delle cellule ‘trasformiste’ per svelare il mistero delle metastasi” che sta studiando i meccanismi che portano alla formazione di metastasi nei tumori gastrointestinali. Attività e obiettivi del progetto di ricerca ce li descrive il responsabile Luigi Laghi, medico-ricercatore in forza all’Unità Operativa Gastroenterologia di Humanitas.

«Oggetto del nostro studio – sottolinea il ricercatore – sono le cellule epiteliali di alcuni organi tra i quali c’è anche l’intestino. Le cellule che costituiscono il rivestimento di questi organi, quando si è in presenza di un tumore sono protagoniste di una trasformazione radicale, che avviene prima del distacco dalla parete intestinale. In pratica, prima di entrare nel circolo sanguigno queste cellule si trasformano da epiteliali a simil-mesenchimali. Sotto questa nuova forma entrano in circolo nel sangue, salvo poi tornare al loro stato originario di cellule epiteliali non appena ne escono per “attaccarsi” a un nuovo tessuto e generare così una nuova massa tumorale».

La ricerca riguarda proprio questo meccanismo particolare: il riuscire a capirne l’essenza potrebbe fornire importanti informazioni sulle metastasi. «Partendo da queste conoscenze – conclude il dottor Laghi – stiamo cercando di individuare nuovi marcatori delle cellule simil-mesenchimali, attraverso i quali potremo migliorare la comprensione di come i tumori gastrointestinali si diffondano in altri organi. Per farlo pensiamo di utilizzare i dati che ci vengono forniti dalla biopsia liquida, un esame del sangue che intendiamo sviluppare per la ricerca di cellule epiteliali “trasformate”.

 

La ricerca di Humanitas e il 5×1000

Il progetto di Humanitas “Alla ricerca delle cellule ‘trasformiste’ per svelare il mistero delle metastasi” è tra i progetti che potranno essere sostenuti attraverso il versamento del 5×1000.

Per avere più informazioni sui progetti di Humanitas da sostenere con il 5×1000 e per esprimere online la preferenza sull’area di ricerca cui Humanitas dovrà destinare i fondi del 5×1000, clicca qui.

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