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Cuore, con l’ora legale aumentano gli infarti?

12/03/2015

Con l’ora legale sale l’incidenza di infarti. Nel lunedì successivo al cambio di orario si registra un incremento del 24% dell’incidenza di infarti; in nessun altro giorno nelle settimane seguenti quest’associazione è lampante. A sostenerlo è l’Università del Michigan che ha condotto un’indagine su un’ampia fetta di popolazione in tutti gli ospedali dello Stato americano.

Gli scienziati hanno messo in relazione l’incremento del numero di infarti con il cambio dell’ora arrivando a questa conclusione: l’incidenza di infarti sale con l’ora legale e scende in autunno, quando si ritorna all’ora solare. Infatti, quando si riporta l’orologio in linea con il ciclo solare, nel martedì successivo c’è un calo del 21%, sottolineano i ricercatori. Si tratta in ogni caso di una mera correlazione di due fenomeni.

Il lunedì è un giorno nero per la salute del cuore perché si sommano diversi fattori: comincia una nuova settimana, con lo stress che ne consegue dopo il weekend; si dorme meno e il ciclo sonno/veglia cambia in modo brusco. Quando si mettono le lancette avanti di un’ora, si altera dunque quest’equilibrio: si perde in sonno per guadagnare in luce durante la giornata. Per questi motivi, di lunedì – e in particolare “quel’ lunedì” – devono prestare particolare attenzione alla propria salute cardiovascolare i soggetti a rischio. In guardia, quindi, i fumatori, chi soffre di pressione alta, chi ha un tasso di colesterolo maggiore del consentito e anche chi ha una storia familiare di disturbi cardiovascolari.

L’ora legale altera l’equilibrio tra sonno e veglia

L’ora legale, concludono i ricercatori, potrebbe anticipare eventi che hanno probabilità di verificarsi nei pazienti vulnerabili, ma senza avere un impatto sull’incidenza generale di infarti. Pertanto, anche se si dovesse abolire l’ora legale, come qualcuno vorrebbe, non si inciderebbe sul numero totale di infarti ma solo sulla tempistica.

Con l’ora legale si altera leggermente l’equilibrio tra sonno e veglia, con un modesto stress che può favorire la comparsa di disturbi cardiovascolari acuti. Tuttavia il cambio dell’ora agisce semplicemente come un acceleratore di questi eventi, li anticipa. Non ci troviamo di fronte a un aumento generale del numero di infarti. Lo studio contiene una semplice associazione statistica.

 

 

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