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Pelle, arriva la crema che cancella i tatuaggi

25/02/2015

E se fosse possibile semplicemente spalmare una crema sulla pelle per far sparire un tatuaggio? A questo prodotto sta lavorando Alec Falkenham, un ricercatore di appena 27 anni della Dalhousie University di Halifax, in Canada.

Niente più laser e nemmeno infiammazioni o cicatrici: la crema dai possibili effetti miracolosi, infatti, secondo il suo creatore potrebbe addirittura avere un effetto antiinfiammatorio. I test su modelli sperimentali proseguiranno: è ancora incerto il numero di trattamenti necessari per far sparire i disegni e non ci sono tempi certi per l’immissione in commercio del prodotto.

Il bersaglio dell’azione sbiadente della crema sono i macrofagi, le cellule dei tessuti che sono coinvolte nella risposta del sistema immunitario. I macrofagi “mangiano” l’inchiostro che viene iniettato nella pelle dall’ago del tatuatore: alcuni trasportano parte dell’inchiostro ai linfonodi, ma altri restano sotto la pelle rendendo visibile il disegno del tatuaggio. La crema del dottorando 27enne punta proprio questo gruppo di cellule: nuovi macrofagi migrano per sostituire i fagociti che hanno incorporato i pigmenti del tattoo per poi migrare ai linfonodi portando con sé tutto l’inchiostro.

La crema anti tatuaggi non lascerebbe bolle o cicatrici

Probabilmente le nuove cellule vedono i vecchi fagociti come un qualcosa di estraneo perché hanno con sé i pigmenti e li eliminano, ipotizzano i professionisti di Humanitas, che si chiedono che fine facciano poi questi pigmenti. I pigmenti non sono “digeribili” in nessun modo, non esistono enzimi nel corpo umano che li dissolvono del tutto. Dai linfonodi poi vanno in circolo nell’organismo: altrove faranno danni o no?.

Il padre di questo possibile rimedio per i pentiti del tattoo rivendica la superiorità della crema sul laser dal momento che non lascia bolle o cicatrici. Se questa crema funzionerà avrà un vantaggio rispetto all’uso del laser. Molti non sanno che i raggi dei laser distruggono i pigmenti, frantumandoli in nanoparticelle che, una volta in circolo nell’organismo, possono avere effetti ossidativi o innescare processi infiammatori cronici che causano malattie. Se la crema riesce a dislocare questi pigmenti con un sistema più naturale, almeno non avremo a che fare con nanoparticelle ma con elementi meno pericolosi.

 

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