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Humanitas apre il nuovo Centro. Raddoppiano Ricerca e Didattica

25/05/2007

Humanitas raddoppia: a soli 16 mesi dall’apertura del cantiere, sabato 26 maggio è stato inaugurato un nuovo edificio dedicato alla ricerca e alla formazione universitaria. Investimento complessivo: 55 milioni di euro per la struttura e 8 milioni per tecnologie.
Trecento scienziati italiani e stranieri, guidati dal prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas, hanno a disposizione spazi e tecnologie di ultima generazione per studiare, in stretta collaborazione con i più importanti centri medici e di ricerca al mondo, le malattie del sistema immunitario. Accanto a loro gli esperti di ricerca clinica coordinati dal dott. Armando Santoro, Direttore della Ricerca Clinica e Traslazionale, e i 450 clinici dell’ospedale. Tra i protagonisti della ricerca di Humanitas il prof. Nicola Dioguardi, che nei Laboratori di Medicina Quantitativa sviluppa con la sua équipe metodi di misura e modelli computer-assistiti di analisi.
Obiettivo: mettere a punto nuovi strumenti per la diagnosi e cura delle malattie infiammatorie croniche e autoimmuni, tumori, malattie digestive, cardiovascolari e neurologiche (infarto e ictus).
Accanto ai laboratori, aule e spazi didattici per 400 studenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Biotecnologie e Infermieristica dell’Università degli Studi di Milano, una biblioteca multimediale e un centro congressi con un auditorium da 500 posti.
Il nuovo edificio, realizzato da Techint, è stato inaugurato sabato 26 maggio 2007, alla presenza del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, del Rettore dell’Università degli Studi di Milano Enrico Decleva, dell’Assessore alla Sanità regionale Luciano Bresciani e del Sindaco di Rozzano Massimo D’Avolio.

Rocca: si realizza il circuito virtuoso clinica-didattica-ricerca
“Con l’apertura del nuovo Centro – spiega il presidente di Humanitas, Gianfelice Rocca – l’Istituto completa il suo percorso di crescita all’insegna dell’innovazione. Al modello clinico-organizzativo, divenuto case di Harvard e certificato da Joint Commission International, si aggiunge una nuova sfida: raddoppiare l’attività di ricerca e formazione in ospedale promuovendo cultura medica grazie all’Università con l’obiettivo di mettere a disposizione dei pazienti quanto di più innovativo ed efficace sul fronte della diagnosi e della cura.
Il nuovo Centro avvicina concretamente il mondo della ricerca di base a quello della clinica, stimolando i nuovi talenti ad esprimersi al massimo delle loro possibilità in un contesto internazionale, vicino ai bisogni che un grande ospedale policlinico esprime. Abbiamo scelto di focalizzare i nostri sforzi sulla ricerca immunologica, punto di eccellenza del nostro Paese a livello mondiale. Un settore della biomedicina destinato a ricoprire – per le sue importanti ricadute cliniche nella lotta contro i tumori, le malattie gastro-intestinali e cardiovascolari – un ruolo sempre più centrale e determinante nella tutela della salute pubblica”.

Humanitas per la Ricerca
Sono 300 i ricercatori che lavorano nel nuovo Centro con tecnologie all’avanguardia come la microscopia a due fotoni e presto una cell factory. Il gruppo opera in stretta collaborazione con i 450 medici dell’ospedale per identificare i meccanismi infiammatori alla base della formazione e dello sviluppo di patologie diverse che vanno dai tumori alle malattie del tratto gastro-intestinale a quelle cardiovascolari come infarto e ictus.
La mission del Centro di Ricerca di Humanitas lo rende unico in Italia, in rete con centri di eccellenza come l’Università di Lovanio e di New York, il Centro di Biotecnologie di Madrid, il Queen Mary School of Medicine in Inghilterra e l’Istituto Pasteur di Parigi. Dal 2006 Humanitas fa parte anche dell’European Network of Immunology Institutes.
“Il lavoro dei ricercatori di Humanitas è monitorato da un Advisory Board, di cui fa parte anche il premio Nobel Rolf Zinkernagel – spiega il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e docente di Patologia generale dell’Università degli Studi di Milano –. L’integrazione tra ospedale, laboratori ed Università crea le condizioni per la crescita di una figura destinata a ricoprire sempre più importanza: il medico-ricercatore, professionista che ha acquisito sul campo la metodologia e il rigore che la ricerca impone, ma che al tempo stesso lavora a stretto contatto con i pazienti. In grado insomma di garantire continuità tra clinica e laboratorio all’interno di un contesto formativo”.
Le attività della Fondazione Humanitas per la Ricerca sono sostenute da enti come AIRC, Telethon, Fondazione Cariplo e Fondazione De André. Numerosi progetti di ricerca sono finanziati dall’Unione europea e pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali come Science, Nature, Lancet, PNAS, Journal of Clinical Investigation, Journal of Experimental Medicine, Immunity e Journal of Clinical Oncology.

Ricerca e lotta al cancro
“I progetti di ricerca in Humanitas si caratterizzano per l’applicazione del modello traslazionale che presuppone una stretta integrazione, con uno scambio continuo di informazioni, fra laboratorio ed attività clinica, fondamentale per poter trasferire in tempi brevi al letto del paziente i risultati della ricerca stessa” spiega il dott. Armando Santoro, Direttore della Ricerca Clinica e Traslazionale.
Per quanto riguarda la lotta al cancro, numerosi sono gli studi attivi nel settore della target therapy (terapia bersaglio), basata su molecole in grado di colpire specificatamente alcune fasi del processo di crescita tumorale, e nel trattamento di patologie oncoematologiche: “In Humanitas abbiamo in questo momento oltre 50 sperimentazioni in corso. La nostra struttura è coinvolta nello sviluppo di nuove molecole, sia chemioterapiche sia biologiche – spiega il dott. Santoro –. Sono stati ottenuti risultati importanti, in particolare contro la leucemia mieloide cronica, il tumore polmonare, il tumore renale, l’epatocarcinoma, il tumore alla mammella e al colon-retto. Grazie al nuovo Centro di Ricerca e Didattica, la ricerca traslazionale, metodica imprescindibile nella lotta al cancro, è nel pieno delle sue potenzialità di sviluppo”.

Humanitas per la didattica universitaria
14 aule per la didattica frontale, sale riunioni, open space, internet point e una biblioteca multimediale per i 400 studenti dei Corsi di Laurea in Medicina, Biotecnologie ed Infermieristica dell’Università degli Studi di Milano, di cui Humanitas è tra le principali sedi milanesi.
Il nuovo Centro offre la possibilità di cogliere tutte le opportunità di un metodo didattico innovativo messo a punto dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano dopo una sperimentazione triennale effettuata proprio in Humanitas. L’obiettivo è arricchire la formazione dei nuovi medici inserendoli in una realtà ospedaliera il cui modello di cura e assistenza costituisce un punto di riferimento per l’attività didattica. Sono tre gli elementi di novità del metodo didattico: l’insegnamento tutoriale, che inserisce da subito e in modo continuativo lo studente nell’attività clinica, accompagnato da un tutor medico esperto. Un secondo elemento è rappresentato dall’introduzione di un metodo didattico impostato per problemi, ovvero casi clinici da studiare, che prepara gli studenti al ragionamento clinico attraverso il confronto con fonti diverse e la discussione di gruppo. La terza novità riguarda l’inserimento di ulteriori elementi nel curriculum dei futuri medici, che possono acquisire anche competenze relazionali e gestionali, e approfondire gli aspetti umanistici fondamentali per un valido rapporto medico/paziente, che vada oltre il semplice intervento terapeutico.

Humanitas, dieci anni + 1
Nato nel 1996 come policlinico ad alta specializzazione, Humanitas è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico riconosciuto dal Ministro della Salute e dalla Regione Lombardia tra i centri di eccellenza a carattere nazionale che si distinguono non solo per la qualità delle cure, ma per la capacità di trasferire i risultati della ricerca e dell’innovazione nell’attività clinica quotidiana.
Con 672 posti letto complessivi (di cui 122 dedicati alla riabilitazione orto-neuro-motoria in un centro autonomo), l’Istituto è accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale. La sua attività di diagnosi, terapia e riabilitazione risponde alle necessità dei cittadini a livello locale, nazionale ed internazionale con oltre 140.000 pazienti curati ogni anno provenienti da tutte le regioni italiane e dall’estero.
Humanitas è il primo policlinico italiano ad aver ottenuto la certificazione di qualità da parte di Joint Commission International ed è dotato di un Centro di Emergenza di Alta Specialità che accoglie oltre 200 pazienti al giorno. Il confronto con le migliori scuole mediche internazionali e l’utilizzo delle tecnologie più avanzate ha permesso di ottenere importanti risultati nella cura delle malattie di tipo gastro-epatologico, oncologico, cardiologico, orto-neuro-motorio, radiodiagnostico e di medicina nucleare.

A cura della Redazione

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