Emergenza sanitaria a New Orleans

Lunedì 29 agosto l’uragano Katrina, uno dei più devastanti, categoria 5 per la furia dei suoi venti, che ha colpito con grande violenza le regioni meridionali degli Stati Uniti, ha completamente distrutto la città di New Orleans. Migliaia le vittime, 300 mila secondo l’Unicef i bambini senza tetto, enormi i danni all’agricoltura e all’industria petrolifera, stimati in diverse migliaia di dollari.
Ora New Orleans è una città fantasma, la popolazione è stata evacuata. La città infatti, dopo l’inondazione che l’ha travolta con estrema violenza, deve essere prosciugata e saranno necessari tra i 30 e gli 80 giorni. La melma ha invaso le case, le strade, tutti i luoghi sommersi, portando con sé i cadaveri in decomposizione.
La città, quindi, non è sicura nemmeno sul piano sanitario. Mancano viveri, acqua potabile, servizi essenziali e sangue, necessario per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Gli Stati Uniti hanno chiesto aiuto all’Ue e all’Onu. Molti paesi hanno già risposto con generosità alle richieste di solidarietà. Perfino Fidel Castro ha offerto aiuto, mettendo a disposizione 1.100 medici e 26,4 tonnellate di medicinali.
Anche l’Italia è in prima linea sul fronte degli aiuti umanitari. Un C130 dell’aeronautica militare è già partito carico di brandine, coperte, pompe idrovore, zattere autogonfiabili, presidi sanitari per la purificazione dell’acqua, kit per il pronto soccorso e pacchetti di cibo confezionato.

Foto: Tiscali Notizie

A cura di Cinzia Filoso

Redazione Humanitas Salute: