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Sesso, una ragazza su due vuole più informazioni sulla contraccezione

11/11/2015

Su sesso, salute e benessere le ragazze vogliono saperne di più. Il 37% delle under 30 infatti vuole più informazioni su questi aspetti mentre ben il 50% vuole capirne di più sulla contraccezione. Il dato arriva da un’indagine internazionale presentata al 90° Congresso Nazionale della Sigo, la Società italiana di Ginecologia e Ostetricia.

Il sondaggio è stato condotto su oltre 5900 donne fra i 20 e i 30 anni, tra cui 500 italiane. Con quali risultati? Per il 60% del campione nostrano è normale provare dolore durante i rapporti sessuali mentre il 56% ha difficoltà a individuare l’esatta posizione della vagina. Resiste ancora l’idea che il coito interrotto può essere una sorta di “contraccettivo naturale” per prevenire gravidanze indesiderate: a pensarlo il 5% delle ragazze intervistate. Un numero leggermente inferiore invece (il 4%) crede che un bagno caldo dopo un rapporto non protetto può rappresentare un’alternativa alla pillola del “giorno dopo”. E la fonte di queste “bufale” è la Rete: oltre il 20% ha appreso su internet informazioni false o inesatte sul sesso.

(Per approfondire leggi qui: Stress e concepimento: che relazione c’è?)

Perché resistono ancora questi miti su sesso e contraccezione?

«A parte qualche retaggio “familiare” o della vita comunitaria, come i “discorsi tra amiche”, personalmente mi risulta davvero oscuro pensare che qualcuno possa ancora credere a simili sciocchezze, ovviamente non supportate dalla comunità scientifica e/o dalla scuola, dove si cerca di far passare informazioni sicure su questi argomenti», risponde la dottoressa Elena Zannoni, ginecologa e responsabile del Servizio di Chirurgia conservativa ed endoscopica di Humanitas.

Quali sono invece i metodi contraccettivi sicuri?

«Il metodo anticoncezionale più sicuro è la pillola estroprogestinica, che presenta inoltre vantaggi aggiuntivi rispetto alla contraccezione come il controllo del ciclo e la diminuzione del dolore mestruale. Lo Iud, ovvero la spirale intrauterina si colloca al secondo posto nella scala della sicurezza contraccettiva. Non è però adatta a tutte le donne, dovendo essere inserita nell’utero (dallo specialista) con un piccolo intervento ambulatoriale. Anche il condom (il preservativo) è un ottimo metodo anticoncezionale (purché usato correttamente!) utilissimo, tra l’altro, nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Tutti gli altri metodi anticoncezionali non possono essere inseriti nella categoria dei “contraccettivi sicuri”».

(Per approfondire leggi qui: Pillola “rosa” in arrivo nelle farmacie Usa)

E proprio la contraccezione è uno degli argomenti più sentiti dalle under 30. Più del 40% vorrebbe cambiare il contraccettivo che sta usando. E sono in moltissime (l’87%) ad aver mostrato interesse per i nuovi metodi contraccettivi intrauterini “fit and forget”, ovvero “metti e dimentica”, dice la Sigo. Come riferisce la Società di Medicina italiana della contraccezione, su questi metodi resistono diversi falsi miti: 1 donna su 5 pensa infatti che non siano adatti per chi non ha mai avuto un figlio, il 24% crede che possano compromettere la fertilità femminile e per il 12% invece fanno ingrassare.

Che vantaggi hanno questi contraccettivi intrauterini?

«Sono spirali medicate al progesterone di recente introduzione sul mercato, di dimensioni molto più piccole della spirale classica, con una durata di azione di 3-5 anni. Sono quindi sistemi cosiddetti “metti e dimentica” che, per le dimensioni ridotte e l’altissima copertura anticoncezionale, sono rivolti anche alle giovanissime o alle donne che non hanno mai partorito. Funzionano molto bene anche se, a mio parere, rimangono, per alcune pazienti, le difficoltà all’inserimento in utero del dispositivo, malgrado la riduzione del diametro della spirale», conclude la dottoressa Zannoni.

(Per approfondire leggi qui: La contraccezione è mini e Smart!)

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