Influenza, autorizzati i vaccini: per chi sono raccomandati?

Nuova stagione influenzale, nuovo vaccino. A poche settimane dall’avvio della campagna di vaccinazione l’Aifa, Agenzia italiana del Farmaco, ha autorizzato i vaccini influenzali per il 2016-2017. È partito inoltre il monitoraggio del ministero della Salute sui casi di influenza con la rete dei “medici sentinella”. Ma per quali persone è raccomandata la somministrazione del vaccino? Chi farebbe bene a immunizzarsi contro i virus?

Anche per questa stagione la composizione dei vaccini influenzali è stata definita sulla scorta delle raccomandazioni dell’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, e dell’Ema, European Medicines Agency. Nei nuovi vaccini ci saranno i ceppi virali A/California/7/2009 (H1N1), già presente in quello della stagione precedente, e due nuove varianti, A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria). Per i vaccini quadrivalenti l’Oms raccomanda l’inserimento del virus B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata).

(Per approfondire leggi qui: Influenza, due nuovi virus in circolazione. Sarà una stagione più dura?)

Il periodo individuato dal ministero della Salute per la campagna di vaccinazione  è quello autunnale, dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, a meno di specifiche indicazioni, per via della situazione climatica e dell’andamento temporale mostrato dalle scorse epidemie influenzali.

Il vaccino protegge fino a 6-8 mesi

Una volta somministrato, il vaccino comincia a spiegare i suoi effetti circa dopo due settimane e protegge l’organismo per un periodo di 6-8 mesi per poi decrescere, spiega l’Aifa. Ed è proprio per questo motivo e perché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario vaccinarsi ogni nuova stagione influenzale.

Il ministero ha elencato le categorie per le quali il vaccino è raccomandato per la prevenzione dell’influenza e, con essa, del rischio di ricovero e complicanze anche letali:

  • Donne che all’inizio della stagione influenzale si trovino nel II e III trimestre di gravidanza. L’Oms nel suo position paper più recente sull’influenza ritiene le donne incinte il più importante dei gruppi a rischio per loro stesse e per il feto, ricorda l’Aifa;
  • Persone con almeno 65 anni di età;
  • Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni con malattie che aumentano il rischio di complicanze: croniche a carico dell’apparato respiratorio (dall’asma grave alla displasia, dalla fibrosi cistica alla broncopneumopatia cronico ostruttiva); dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite; diabete mellito e altre malattie del metabolismo (inclusi gli obesi con Indice di massa corporea>30) ; insufficienza renale/surrenale cronica ; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; malattie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; malattie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari) ; epatopatie croniche;

Importante che anche i medici si vaccinino contro l’influenza

  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di influenza;
  • Persone di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;
  • Medici e personale sanitario di assistenza;

(Per approfondire leggi qui: “Influenza, il brodo di pollo ne aiuta la guarigione”, vero o falso?)

  • Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori;
  • Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
Redazione Humanitas Salute: