Dolore cronico

Dolore cronico, 5 consigli per gestirlo al meglio

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Più del 25% della popolazione in Italia è affetta da dolore cronico e, di questa parte, una buona quota necessiterà di cure per tutta la vita. Si tratta di una condizione che ha un impatto rilevante sulla vita delle persone colpite, ma cosa si intende per dolore cronico? «È una forma di dolore che caratterizza diverse condizioni o patologie; sia sistemiche, come l’artrosi diffusa dovuta alla degenerazione delle articolazioni, sia localizzate, come la radicolopatia cronica che si manifesta con una lombo-sciatalgia. Spesso sono condizioni e patologie legate all’invecchiamento», risponde il dottor Fabio Intelligente, anestesista dell’ospedale Humanitas.

Artrosi, mal di schiena, mal di testa, ernia del disco, fibromialgia, neuropatia diabetica: sono alcune delle più frequenti condizioni caratterizzate da dolore persistente, cronico o ricorrente con enorme impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Sono condizioni in cui il dolore non può che essere gestito: «L’obiettivo è gestire al meglio il dolore, essere tempestivi nella diagnosi e nella terapia. Il dolore non controllato diventa cronico e la letteratura scientifica ci insegna come il dolore cronico vada al di là del “sintomo dolore incidendo sulla qualità di vita dei pazienti in ambito sociale, economico, lavorativo configurando quel quadro clinico noto come “malattia dolore», aggiunge lo specialista.

“Classicamente” la terapia antalgica consiste in una serie di presidi farmacologici ed interventisitici (infiltrazioni, procedure miniivasive, ecc.) a cui si possono affiancare trattamenti complementari come l’ossigeno-ozono terapia, l’agopuntura o l’omeopatia, ma non dimentichiamoci di alcune buone norme comportamentali che possono aiutare nella gestione del dolore ed in alcuni casi prevenirne le riacutizzazioni periodiche.

Ecco i consigli del dottor Intelligente:

  • Una giusta dose di attività fisica. «In molti casi il dolore cronico accompagna condizioni parafisiologiche (invecchiamento) osteoarticolari, tendinee o muscolari. Una forma di esercizio fisico gentile, come ad esempio lo stretching, la ginnastica dolce, lo yoga o il pilates, aiuta a mantenere in salute l’apparato muscolo-scheletrico e circolatorio»;

(Per approfondire leggi qui: Mal di schiena, una mano da yoga e agopuntura?)

  • No agli eccessi: «Molto spesso anche persone “ipersportive manifestano sindromi dolorose croniche o ricorrenti. Chi pratica esercizio fisico deve infatti evitare gli eccessi, il sovraccarico delle strutture osteoarticolari e muscolo-tendinee è infatti una tra le cause più subdole di dolore persistente»;
  • Alimentazione sana: «Anche a tavola possiamo aiutare il nostro organismo a combattere l’infiammazione e l’invecchiamento. È consigliabile seguire una dieta di tipo mediterraneo o comunque una dieta con ridotto apporto di cibi processati. Ad esempio ci sono alcuni studi che dimostrano che una dieta ricca di fibre (presenti in frutta, verdura, legumi, cereali meglio se integrali), ma anche omega-3 (di cui è ricco il pesce) e curcuma, può esser d’aiuto a chi soffre di dolore cronico»;
  • Dormire a sufficienza e ridurre lo stress: «È indispensabile riposare ed avere una buona qualità del sonno. La privazione del sonno e lo stress più in generale peggiorano di solito la percezione dello stato doloroso ed inficiano ancor più la nostra qualità di vita»;

(Per approfondire leggi qui: Artrosi, paracetamolo o anti-infiammatori?)

  • No all’automedicazione: «Il trattamento farmacologico in molti casi è imprescindibile ma deve essere prescritto da un medico esperto che sappia gestire bene le differenti classi farmacologiche per ottimizzarne i benefici ed evitare spiacevoli effetti collaterali o l’abuso. In Humanitas siamo orgogliosi del nostro impegno nella ricerca clinica di nuovi farmaci più efficaci e meglio tollerati. Infatti, a breve, presso la sede di Rozzano, partirà uno studio dove utilizzeremo un nuovo farmaco sperimentale per il trattamento della lombo-sciatalgia cronica».