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Movember: un baffo contro il tumore prostatico

05/11/2015

Un mese dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata e ai testicoli. Novembre è il mese della prevenzione dei tumori “al maschile”, un invito a prendersi cura di sé. Un impegno che si può letteralmente “leggere in faccia”: i maschietti, infatti, sono invitati a farsi crescere i baffi (Moustaches, in inglese) come segno di adesione all’iniziativa. E così No-vember diventa Mo-vember.

Movember nasce nel 2003 in Australia. Da allora i Mo Bros, i “fratelli di baffo” che partecipano a Movember, da un pugno di amici sono diventati ben 5 milioni. Così come ottobre è universalmente riconosciuto come il mese della prevenzione in rosa contro il tumore al seno, novembre è la sua controparte maschile. 30 giorni per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e per raccogliere fondi a sostegno della ricerca.

(Per approfondire leggi qui: Cancro alla prostata, con lo screening Psa mortalità ridotta del 29%)

Movember: la prevenzione dei tumori “al maschile” passa anche dall’esercizio fisico

«Si tratta di un’iniziativa molto interessante che può far prendere maggior coscienza agli uomini», dice il dottor Massimo Lazzeri, urologo dell’ospedale Humanitas. «Facciamo in modo che i baffi non siano solo un elemento d’immagine della mascolinità ma il segno tangibile dell’attenzione di ogni uomo per la propria salute».

L’edizione di quest’anno si arricchisce di un nuovo capitolo: MOVEmber diventa un invito al movimento per promuovere uno stile di vita ispirato all’esercizio fisico (“move” è “muoviti” in inglese). 30 minuti al giorni di attività fisica per vivere più felici, più in salute e più a lungo, come dicono i responsabili dell’iniziativa.

Ma come fare prevenzione per i tumori alla prostata e ai testicoli? Ecco i consigli del dottor Lazzeri:

  • Mangia sano. «Una dieta equilibrata sostiene il benessere generale e può aiutare anche nella prevenzione dei tumori “al maschile”. La ricerca si è occupata di alimentazione e prevenzione del tumore alla prostata con studi epidemiologici e osservazionali. Si è visto ad esempio come il tumore alla prostata sia meno diffuso in zone in cui c’è un alto consumo di tè verde, noto per il suo contenuto di antiossidanti. Inoltre l’aumento di grassi “cattivi” (trigliceridi e colesterolo) è stato correlato all’aumento dell’incidenza del tumore alla prostata, ma la questione è molto dibattuta».

(Per approfondire leggi qui: Tumore alla prostata, come fare screening e diagnosi precoce al meglio?)

  • Muoviti! «Come suggerisce l’edizione di quest’anno di Movember, la prevenzione si fa anche con l’esercizio fisico. Camminare, ad esempio, migliora il flusso vascolare alle gambe interessando anche l’area pelvica».
  • Quale relazione fra sesso e tumore alla prostata? «Non ci sono evidenze scientifiche sul ruolo dell’attività sessuale nella prevenzione».
  • La diagnosi precoce. Fare prevenzione significa anche monitorare alcuni campanelli d’allarme e quindi essere pronti a sottoporsi a visite specialistiche: «Si è visto ad esempio che la perdita di capelli intorno ai 40 anni potrebbe costituire un campanello d’allarme. Oppure la familiarità: aver avuto un caso di tumore alla prostata nel padre o in un fratello è un probabile fattore di rischio. In questi casi è necessaria più attenzione: quello che è certo, infatti, è che la diagnosi precoce determina una possibilità di intervenire più rapidamente e di ricorrere a cure più efficaci».

(Per approfondire leggi qui: Tumore alla prostata, chi è calvo rischia di più)

  • L’autopalpazione. «Per la prevenzione del tumore ai testicoli l’autopalpazione può essere uno strumento utile, ma per questa neoplasia l’unico fattore di rischio riconosciuto è il criptorchidismo, ovvero la mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale».
  • Visite periodiche dall’urologo: quando? «L’urologo deve diventare una figura di fiducia. Solo lui potrà valutare l’opportunità e la frequenza delle visite: se un paziente presenta ad esempio un caso di familiarità di tumore prostatico e alti valori di colesterolo è bene che consulti l’urologo più spesso, anche una volta l’anno».

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