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Carni rosse, per prevenire i tumori attenti a tutti i fattori di rischio

28/10/2015

La decisione dell’Oms sull’inserimento di carni processate e carni rosse nelle liste delle sostanze cancerogene dev’essere accolta senza troppi timori: «Le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità riguardano in misura minore gli italiani dal momento che il consumo di carni lavorate è inferiore a quello di Stati Uniti e Nord Europa», dice il dottor Carlo Carnaghi, oncologo del Cancer Center dell’ospedale Humanitas.

Le carni lavorate, ovvero trattate industrialmente per conservarle al meglio ed esaltarne la sapidità, sono state inserite nel Gruppo 1 che include 118 sostanze cancerogene certe tra cui il fumo. Tuttavia non si possono mettere sullo stesso piano il fumo di sigaretta e il consumo di wurstel e bacon perché – come spiegano gli esperti dello Iarc, l’agenzia che ha redatto il report su carne e rischio tumore – nel Gruppo 1 non si valuta il livello di rischio delle singole sostanze.

(Per approfondire leggi qui: Carni rosse lavorate e rischio tumore: “Attenzione agli allarmismi”)

La prevenzione dei tumori passa anche dall’alimentazione

«Da oncologo mi sento di condividere la posizione sostenuta dall’Associazione italiana di Oncologia medica», aggiunge il dottor Carnaghi. «L’Oms ha confermato dei dati già noti sulle carni processate come fattore di rischio oncologico e sulle carni rosse come “probabile” sostanza cancerogena. Ma da questo non deriverà nessun divieto di consumare carne rossa né sarà possibile sostenere che questi alimenti siano pericolosi per la salute come il fumo di sigaretta».

«L’impatto dal punto di vista oncologico del consumo di carni processate, e a maggior ragione di quelle rosse, è limitato perché deve essere valutato alla luce degli altri fattori di rischio. Tutto va interpretato in un’ottica di quantità consumate, di equilibrio e di stili di vita corretti».

(Per approfondire leggi qui: Carne rossa: in pericolo soprattutto le arterie)

Tra maggiori fattori di rischio per tumore il fumo

Che non sia una novità, quella dell’associazione fra carni rosse o processate e tumore (nel caso del report dell’Oms, in particolare il tumore al colon-retto) lo dimostra anche il decalogo del Fondo mondiale per la Ricerca sul cancro. L’organizzazione nel 2007 ha revisionato gli studi scientifici disponibili e ha compilato una lista di dieci raccomandazioni per prevenire il cancro sposando uno stile di vita sano. «L’attenzione va riportata sulla prevenzione a 360° e su tutti i fattori di rischio, a cominciare da sovrappeso e obesità, fino al fumo e alla sedentarietà», conclude lo specialista.

Il fumo resta infatti il nemico numero 1 nella lotta contro il cancro. Oltre a bronchi e polmone, il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per tumore in diverse sedi, dal cavo orale allo stomaco e all’esofago, dal colon-retto alla cervice uterina.

Il Fondo mondiale per la Ricerca sul cancro raccomanda, tra l’altro, di controllare il peso corporeo, di fare attività fisica ogni giorno, di limitare il consumo di carne rossa ed evitare carni processate, di consumare più frutta e verdura e di contenere il consumo di alcol e di sale.

(Per approfondire leggi qui: Carne rossa e rischio cancro: “L’importante è moderare il consumo”)

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