Quale effetto hanno i farmaci sulla guida?

Un muro d’acqua, uno slalom tra i birilli, un parcheggio da effettuare in retromarcia. Sono alcune delle prove che hanno dovuto superare i guidatori protagonisti della giornata test organizzata dalla rivista “Quattroruote” in collaborazione con Humanitas e la Polizia Stradale in collaborazione con la . Obiettivo? Confermare o meno l’equivalenza “farmaci e auto = pericolo in agguato?” attraversounpercorso creato ad hoc sulla pista di Vairano (PV) per valutare gli effetti che hanno i medicinali su chi si mette al volante.

Oltre dieci milioni di italiani assumono frequentemente farmaci che possono incidere negativamente sulla guida. Al tempo stesso, la complessità in materia del Codice della strada rende molto difficili i controlli, che sono così molto meno frequenti di quelli relativi alla guida in stato di ebbrezza.

Le prove si sono concentrate sulle tre categorie più diffuse tra i farmaci che presentano controindicazioni per la guida: i miorilassanti, utilizzati in genere per lenire i dolori muscolari, i sonniferi e gli antistaminici, cioè le medicine anti-allergiche.

I partecipanti al test sono stati monitorati durante tutta la giornata (prima, durante e dopo l’assunzione del farmaco) dal dottor Antonio Voza, responsabile del Pronto soccorso di Humanitas. Il percorso allestito prevedeva passaggi obbligati e uno slalom tra i birilli, un muro d’acqua improvviso da evitare e un posteggio in retromarcia, oltre alla misurazione dei tempi di reazione a uno stimolo luminoso e un test di risposta a una app dedicata.

Quali sono stati gli effetti dei tre medicinali?

  • L’assunzione del miorilassante comporta quasi immediatamente, per la guidatrice, la percezione di un senso di rallentamento nei movimenti e delle difficoltà di gestione del volante; la consapevolezza del proprio stato inducono la tester a essere più lenta e prudente, ma questo non le impedisce di abbattere, in tutto, tre birilli e di mettere in mostra tempi di reazione sensibilmente più alti.
  • L’antistaminico induce nel driver un po’ di sonnolenza che lo porta a guidare più lentamente e a commettere un errore di guida nella prova per evitare l’ostacolo; a un secondo tentativo, i risultati migliorano, forse per effetto della maggiore conoscenza del percorso e del benefico effetto del medicinale sulla respirazione del conducente (una più efficace ossigenazione del sangue incide positivamente sui comportamenti). Restano, tuttavia, problematici il superamento dello slalom e la prova di parcheggio.
  • Risultati peggiori sono, però, quelli conseguiti dal soggetto che, tre ore prima della prova (invece che le sette-otto consigliate) ha assunto un sonnifero: le sue prime prove risultano disastrose, tra stragi di birilli abbattuti, tempi di reazione dilatati ed evidenti difficoltà di concentrazione. Con il passare del tempo, il guidatore si sente meglio, ma è una percezione che si rivela illusoria: dopo oltre cinque ore dall’assunzione del farmaco, il numero di birilli abbattuti è ancora elevato.

Dopo aver assunto questi farmaci, dunque, è necessario seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo in merito alla guida: il loro effetto sui riflessi più essere significativo, come ha dimostrato il test. Una prova con la quale Humanitas e Quattroruote hanno voluto attirare l’attenzione anche dei legislatori su un fenomeno trascurato ma ampiamente diffuso, per il quale non esistono ancora strumenti di prevenzione e controllo adeguati.  

 

Clicca qui per guardare il video pubblicato sul sito di Quattroruote.

 

Guida sicura, i consigli di Humanitas:

 

  • Come guidare senza mal di schiena? Il sedile va posizionato in avanti e in verticale, le ginocchia devono essere a novanta gradi. L’importante è cercare di stare dritti con la schiena. Per conoscere i consigli del dott. Stefano Respizzi clicca qui.

 

  • Come evitare il colpo di sonno in auto? Tra le cause principali, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas). In un video di “Quattroruote” il dott. Michele Ciccarelli spiega come affrontare serenamente il viaggio in macchina.

 

  • Lo stress quotidiano dell’automobilista può fare male al cuore? “Rumori, clacson e smog non giovano alla salute perchè il nostro organismo reagisce con l’attivazione del sistema nervoso simpatico mediante l’immissione nella circolazione di neurormoni, come l’adrenalina, ormone che provoca anche un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Per scoprire i consigli del dott. Maurizio Gasparini clicca qui.

 

 

 

 

Redazione Humanitas Salute: